Autore: Pietro Villari, 2018. Tutti i diritti riservati.
Pubblicato dal sito http://www.thereportersbog.com il 30 Luglio 2018. Trasferito in data 18 Giugno 2020 in https://www.thereporterscorner.com
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La direzione delle attività della Scuola di
Specializzazione postlaurea istituita in Italia dall’Association for
Research into Crimes against Art (ARCA) e in Slovenia l’incarico
di Visiting Scholar all’Istituto di Criminologia
dell’Università di Ljubljana. Questi importanti ruoli sono stati recentemente
conferiti a un criminologo olandese a pochi mesi da una condanna per crimini,
perpetuati in qualità di avvocato, nei confronti dell’Unione Europea e di
decine di famiglie in gravi difficoltà economiche. Si tratta anche di frodi che
Mies Westerveld, eminente accademica e politica olandese ha dichiarato
ammontare a milioni di euro.
Il contesto offre la possibilità di osservare lo sviluppo di un network transnazionale fortemente attivo nel settore della tutela e del commercio dei beni culturali, e di focalizzare un aspetto di un fenomeno epocale attualmente in corso nel sistema sopranazionale che influenza i Paesi del Blocco Occidentale.
L’ARCA di Noah
Noah Charney (classe 1979), un brillante giovane
statunitense appartenente a una nota famiglia della comunità ebraica (il padre
psichiatra e la madre docente all’Università di Yale), è il principale attore
nella costituzione dell’Association for Research into Crimes against Art (1) della quale è attualmente
Presidente. Meglio nota con l’acronimo ARCA, l’istituzione fu
fortemente favorita da una convergenza di interessi tra diverse forze
dell’ordine internazionali, il maggiore ruolo ricoperto dagli Statunitensi
della sezione Art Crime dell’FBI, dalla corrispettiva britannica di New
Scotland Yard, e in Italia dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Indubbiamente, l’operazione ebbe anche un notevole
sostegno da parte di eminenti storici dell’arte, criminologi e giornalisti.
Questi ultimi (in prima fila il New York Times Magazine) fiutarono un nuovo
ricco filone investigativo scandalistico concernente case d’asta, galleristi,
trafficanti e collezionisti, centinaia di nominativi di primo piano.
L’associazione nasce subito dopo una importante conferenza internazionale,
definibile una prova generale d’orchestra, tenuta nel 2006 all’Università di
Cambridge.
Il principale scopo dichiarato dall’ARCA è quello
di contrasto ai crimini perpetuati nel campo dei beni artistici, ove quelli
d’interesse archeologico occupano un posto di primo piano.
Intraprendente, Charney ha anche fondato il Journal
of Art Crime del quale è editore responsabile, è attualmente
professore associato di Storia dell’Arte all’American University of Rome
e Visiting Professor all’Istituto di Criminologia di
Ljubljana, in Slovenia ove risiede.
Uno degli stretti collaboratori di Charney è sin
dagli inizi Edgar Tijhuis, criminologo di nazionalità Olandese, che dal 2009 al
2013 diviene Visiting Lecturer presso ARCA, occupando sino ad
oggi un posto nel Board of Trustees (il Collegio Sindacale)
ove spiccano anche i nomi del Gen. B(a) Carabinieri del Nucleo Tutela
Patrimonio Culturale Giovanni Pastore, in pensione e per molti anni al fianco
del Gen.B(a) Roberto Conforti, recentemente scomparso, che per circa due decenni
fu il primo comandante del Nucleo; di Richard Ellis, già ispettore capo della
squadra Arte e Antichità di New Scotland Yard, e di Dennis Ahearn, direttore
della sicurezza della sede londinese della Casa d’Aste Christies.
Alla metà del 2017, Tijhuis è chiamato ai vertici
dell’associazione divenendo uno dei due direttori dell’ARCA (l’altro è la
giornalista britannica Lynda Albertson) con il compito di facente funzione di
Direttore Accademico per quanto concerne la Programmazione in Italia, posizione
occupata in precedenza da Crispin Corrado, archeologa e come Charney anch’essa
professore associato alla American University of Rome, una delle Istituzioni
private di eccellenza create dai “poteri forti” nel nostro Paese.
Grazie al suo nuovo incarico, Tijhuis dispone
adesso di un lungo elenco di nominativi di collaboratori e consulenti di
livello internazionale dell’ARCA, ai quali può rivolgersi per l’organizzazione
delle attività accademiche alle quali è preposto. Non parla Italiano, ma
nell’illustre antico palazzo della bella cittadina di Amelia in provincia di
Terni, dove hanno sede i programmi accademici dell’ARCA, la lingua preferita è
l’Inglese. Vi si svolgono tra l’altro un prestigioso Annual Meeting tematico e
il Master in Criminalità Internazionale sull’Arte e per la protezione del
Patrimonio Storico e Artistico.
Si tratta di un centro di formazione noto a livello
internazionale, in particolare a coloro che sono professionalmente interessati
alle attività di studio e di contrasto dei crimini commessi contro il
patrimonio artistico mondiale.
L’altra faccia del criminologo
Nato nel 1976 nella cittadina di Borculo (provincia
di Gelderland, Olanda) a pochi chilometri dal confine tedesco, nel 1994 Tijhuis
si iscrisse all’Università di Amsterdam, conseguendo la laurea in Legge
Olandese nel 2001. In quegli anni ottenne anche un master in Scienze Politiche
(relazioni internazionali, 1994-1999) e un altro in Studi Americani (2002). Tra
il 1999 e il 2000 trascorse un semestre di studi in Criminologia, presso
l’Università di Fort Hare (Sud Africa, 1999) e un semestre di studi in Storia
all’Università di Vienna (Austria, 2000). Dal maggio 2001 al settembre 2006 un
dottorato di ricerca presso Facoltà di Pubblica Amministrazione dell’Università
di Leiden, distaccato presso il Centro Olandese per lo studio del Crimine e
delle Forze di Polizia, ottenuto con la tesi “Il crimine transazionale e la
connessione tra partecipanti legali e illegali”, pubblicata nello stesso
anno, ove ha focalizzato alcuni aspetti del commercio illecito di pezzi d’arte
e di antichità.
Dotato di un carattere riservato e modi forbiti,
Tijhuis viene accolto dalla Facoltà di Legge della Vrije Universiteit di
Amsterdam con il ruolo di Assistent Professor. Vi lavorerà dal
Novembre 2007 al Maggio 2014.
Assieme ad un collega, nel 2005 aveva fondato la
Pontius Advocaten, con sede in Amsterdam dove per nove anni esercitò la
professione di avvocato. Stando ad una intervista rilasciata nel 2009 alla
rivista Advocatenblad, sino a quell’anno una delle principali
attività dello studio consisteva nell’assistenza fornita a importanti antiquari
americani nelle operazioni commerciali, soprattutto delle vendite in Europa: “I
miei clienti sono principalmente mercanti americani che commerciano antichità
quali vasi Cinesi e statue del Sud America. Loro vogliono vendere le loro merci
in Europa e quindi è importante di avere in ordine le certificazioni di
provenienza” (2).
La permanenza nello Studio Legale si concluse nel
Dicembre 2014 anch’essa in seguito alle indagini svolte dal Consiglio
Disciplinare dell’Ordine. Difatti, come vedremo più avanti, il rapporto
ispettivo riconobbe entrambi i proprietari colpevoli di quel che in Italia
riassumiamo quale una attività criminale finalizzata alla falsificazione e
frode (atto pubblicato nell’Aprile 2015).
Pur travolto dallo scandalo Tijhuis non si perse
d’animo, e nel 2015 iniziò l’attività di analista socio-qualitativo fondando in
Amsterdam la Katschberg Consulting producendo una ventina di articoli
commissionati da riviste specializzate. È da chiarire se, nella qualità di
consulente, tramite questa ditta il Tijhuis continuò e continui tuttora a
fornire assistenza agli antiquari americani, appoggiandosi a uno studio legale
di sua fiducia. O se queste attività sono state spostate altrove.
Dal 2016 lavora con la MediCarrera SL (una società
spagnola con sede in Barcellona) quale rappresentante per l’Olanda, Belgio e
Slovenia (ufficialmente, la società si occupa della ricollocazione di operatori
del campo della medicina in altre aree europee e in particolare in
Scandinavia).
Mentre gli si chiudono le porte dell’Olanda, è
l’amico americano Noah Charney che gli viene in aiuto. Non solo non lo espelle
dal Board of Trustees dell’ARCA, ma dal 2016 sono assieme in Slovenia, presso
l’Istituto di Criminologia dell’Università di Ljubljana, una delle più grandi e
rinomate d’Europa, dove nella qualità di Visiting Scholar il Tijhuis si occupa
di ricerca e insegna “Qualitative Social Research, Political Economy,
International Relations”.
Dal 2016 , il Professore Charney non perde
occasione per citare pareri legali espressi dal Tijhuis, inserendoli in molti
dei suoi articoli pubblicati su testate internazionali quali il Washington
Post, The Guardian, Observer, Salon e altri, entusiasta sino al punto da
affermare, il 4 Giugno 2017: “Quando ho un dubbio in materia legale
concernente il mondo dell’arte, mi rivolgo a Edgar Tijhuis, un avvocato con
sede ad Amsterdam e specialista in crimini nell’arte”. Si tratta di una
pubblica e autorevole dichiarazione di fiducia, un endorsement che
può aver convinto ricchi collezionisti, case d’aste e mercanti di grosso
calibro a rivolgersi a questo personaggio per risolvere i loro problemi legali (3).
Li notiamo assieme anche a Londra sia nel novembre
2015 che nel settembre 2017, nel corso della serie
“GuardianMasterclasses” organizzata dal quotidiano “The Guardian”. Il tema è “How to write
about art and make money from it“, e le lezioni sono tenute da Charney,
Tijhuis e Diane Fortenberry, senior editor alla Faidon Press. Stupisce come persino al
Guardian, che annovera la pubblicazione di una notevole quantità di scandali
frutto di un giornalismo dotato di tecnologie di alto livello investigativo, le
frodi perpetuate in Olanda sembrano passare inosservate (4).
Attorno alla metà del 2017, come abbiamo visto,
nella sua qualità di Presidente dell’ARCA, è ancora Noah Charney che promuove
Edgar Tijhuis alla carica di Direttore FF delle attività accademiche in
Italia, accogliendolo così nella triade al vertice, sostanzialmente quale suo
vice con ampi e importanti poteri.
“Die rotte appels”
(“Quelle mele marce”)
Lo Studio Legale Pontius Advocaten, fondato ad
Amsterdam nel 2005 da Edgar Tijhuis assieme ad un socio, raggiunse il suo zenit
pubblicitario il 30 Agosto del 2010 quando il maggiore magazine televisivo
olandese, VARA, della Ned3 (equivalente dell’Italiana RAI3), alle ore 20:25
aveva mandato in onda il report “Il Club degli Avvocati” (5).
Una troupe giornalistica aveva seguito le attività
quotidiane di alcuni tirocinanti presso la Pontius Advocaten, il loro compito
di aiutare persone che non potevano permettersi di pagare l’assistenza legale.
I giovani avvocati erano seguiti da vicino, sia in ufficio così come presso la
stazione di polizia, durante le visite a casa degli assistiti e in Tribunale.
Molti quotidiani e blogger olandesi citano il servizio, lodando l’avvocatura
sociale che con grande senso civico si batte a difesa dei bisognosi. È una
pubblicità gratuita che copre l’intero territorio nazionale, l’effetto è
immediato e attira nugoli di clienti che prestano fiducia nella rete televisiva
di Stato.
Come non commuoversi e sentirsi orgogliosi di far
parte di questa Nazione nell’ascoltare le parole del giornalista: “Se
finisci in un contenzioso legale, ma non hai un portafoglio pieno, il Club
degli Avvocati fa la differenza. Quattro giovani, ambiziosi avvocati
con un grande senso civico aiutano persone che non possono pagarsi un avvocato”. E
il tirocinante Bram Mous, che nel notiziario edito dall’Ordine degli Avvocati
alla domanda di un giornalista “Cosa spera che il programma porti ai
telespettatori?” risponde deciso “Una migliore immagine della difesa
sociale. Per molti clienti dichiaranti le spese per i legali sono
troppo alte. Spero che le persone vedano che non hanno bisogno di andare allo
Sportello Giuridico, ma che possono consultare direttamente gli avvocati. Il
nostro ufficio (la Pontius Advocaten) è presente sulla
mappa (di Amsterdam). Questo ci fornisce già più clienti.”
Uno dei primi articoli che rivelarono l’esistenza
di attività criminali alla Pontius Advocaten è affilato come la lama della
ghigliottina: “Avvocati di Amsterdam si approfittano dei sussidi per
l’assistenza legale”. Così titolava il 25 aprile 2015 la versione on-line
dell’autorevole quotidiano nazionale “Het Parool”, ne è autore Henk
Schutten, giornalista investigativo olandese (6).
Henk va giù duro, senza girarci intorno, è ben
sicuro delle sue fonti. Il sottotitolo: “Gli avvocati dello Studio Legale
Pontius Advocaten di Amsterdam hanno fatto abuso su larga scala di
finanziamenti per l’assistenza legale. Le loro frodi sono cresciute a
milioni (di euro), sino a provocare l’orrore dell’avvocatura
sociale” e inizia: “Con le loro procedure false hanno preso denaro
pubblico per milioni di euro. Eppure i due fondatori della Pontius Advocaten (Edgar
Tijhuis e il socio) se la sono cavata con solo una sospensione
incondizionata di tre mesi. Possono riprendere a praticare il
prossimo mese”.
Il giornalista riporta la disperazione del Prof.
Hein Vogel, presidente della Associazione degli Avvocati Sociali (VSAN), che
dichiara di non comprendere la motivazione di una simile lieve punizione da
parte del Consiglio Disciplinare dell’Ordine, e continua “Le mele marce (rotte
appels) dovrebbero essere rimosse, e se effettivamente ci sono
falsificazioni e frodi, a questi avvocati non dovrebbe essere più permesso di
fare parte del sistema.”
Poi è la volta di Mies Westerveld, eminente docente
di Giurisprudenza presso l’Università di Amsterdam (UvA), che riassume l’intera
vicenda quale la “Festa dell’imbroglio”, schierandosi quindi con
Vogel: “So che molti avvocati sociali sono contrari al riguardo (della
pena mite) e io condivido questa avversione”.
Il danno inflitto all’immagine dell’avvocatura
sociale olandese è gravissimo. La vicenda ha connotati talmente surreali e
aberranti, da far nascere persino il sospetto che sia stata creata ad arte per
distruggere il costoso sistema di assistenza nazionale ai bisognosi. Esiste
però una moltitudine di avvocati motivati da sani principi e che hanno magri
ricavi da queste prestazioni, non di rado svolte anche a titolo “pro bono”.
Non accettano che la loro categoria sia screditata, e la protesta monta
rabbiosa sino a raggiungere la classe politica, la Camera dei Deputati, ove
vengono presentate pressanti interpellanze. Si chiede una punizione esemplare
dei colpevoli che, tuttavia, non arriverà mai nonostante in seguito vengano
riconosciute sia la veridicità dei fatti che l’entità del danno a livello
nazionale.
La risposta del Governo è immediata, ma ha scarsa
eco sui giornali. La rinveniamo in un magazine on-line per avvocati. È datata 1
giugno 2015, un articolo a firma del giurista Lucien Wopereis (7) che sottotitola: “Edgar Tijhuis
della Pontius Advocaten, l’ufficio che è stato screditato a causa
dell’abuso strutturale del sistema di assistenza legale finanziata (dallo
Stato) si è cancellato dalla scena. Ciò deriva dalla risposta
data alle interpellanze parlamentari dal Segretario di Stato per la Sicurezza e
Giustizia, Dijkhoff…”.
L’articolo è importante in quanto cita le
rivelazioni del Segretario di Stato: anni prima il Presidente dell’Ordine degli
Avvocati aveva ricevuto una segnalazione dal Ministero degli Affari Esteri, al
quale era stata recapitata una interpellanza dalla Corte Europea dei Diritti
Umani (Strasburgo), avendo questa constatato un atipico e allarmante picco di
denunzie pervenutele da Amsterdam.
Il Consiglio non aveva potuto esimersi dall’avviare
una indagine interna inviando, nel novembre 2013, due ispettori alla Pontius
Advocaten. Esaminando un campione di casi, gli ispettori pervennero alla
conclusione che effettivamente quelle inviate alla CEDU fossero cause “completamente
prive di possibilità”, e che non vi era quasi alcuna spiegazione
legittimante l’invio, mancando persino il contenuto sostanziale della
corrispondenza con i clienti. In pratica, abbracciando campi quali
l’immigrazione, il diritto penale e la sicurezza sociale, gli avvocati avevano
invocato diritti che non erano stati menzionati nelle cause precedenti e che
spesso nemmeno potevano applicarsi a quelle presentate.
Si nota inoltre un’allarmante tempistica tra
l’organizzazione delle frodi e l’effetto del servizio televisivo trasmesso il
30 Agosto 2010, quando molti cittadini in cerca di assistenza legale finanziata
dallo Stato si rivolsero alla Pontius.
Difatti, secondo un altro tirocinante, i problemi
nell’ufficio sarebbero iniziati nel 2011 (anche se, si badi bene, almeno uno
dei casi di comportamento illegale sarebbe antecedente all’encomio televisivo)
dopo il trasloco in una sede di maggiori dimensioni, quando l’ammontare dei
costi dell’affitto e le tasse divenne molto alto. Da quel momento lo studio
legale avrebbe dedicato gran parte delle sue attività all’assistenza legale,
finanziata dallo Stato al fine di tutelare i cittadini con basso reddito. I
tirocinanti sarebbero stati soggetti a forti pressioni per realizzare il più
alto fatturato possibile, con almeno otto ore giornaliere dichiarabili di
quell’attività e, cosa ancora più grave, si dovevano perdere quante
più cause possibili, cosicché più ricorsi venivano sottoscritti e più
veniva dichiarato. Un altro ex-tirocinante rivelò che: “Dovevamo
obiettare a ogni decisione (delle Istituzioni preposte al giudizio
per il diritto alla concessione dei sussidi). Se non ci fosse stata
una buona occasione al proposito, dovevamo inventarla”. E ancora, da
una dichiarazione di un altro dipendente: “Ciò che è stato notevole è
che (gli imputati E. Tijhuis e socio) si
arrabbiarono quando vincemmo una causa. Questo fu dovuto esclusivamente al
fatto che non fu possibile presentare ricorso e quindi di chiedere l’aggiunta (ovvero
di guadagnare più denaro tramite le spese aggiuntive dell’appello)”.
Nei casi esaminati dall’Ispettore nominato
dall’Associazione degli Avvocati Sociali, il percorso giuridico verso la Corte
Europea dei Diritti Umani è stato qualitativamente scadente. Alcune delle
espressioni da lui usate sono eloquenti: “perfettamente senza speranza”,
“a casaccio”, “il reclamo non andrà da nessuna parte considerate le
scadenze stabilite”. Questi casi, ovvero un campione costituito da
parecchie dozzine, erano anche basati su aggiunte. La propria quota era pagata
dall’ufficio stesso, e in quasi tutti i casi mancava una autorizzazione da
parte del cliente per continuare sino al CEDU. Di solito i clienti non
erano nemmeno a conoscenza della via intrapresa alla Corte di Strasburgo.
Le loro disgrazie sembrano solo una buona occasione sfruttata dagli avvocati
per fare soldi, con un meccanismo che finisce per indebitare ancora di più i
clienti (8).
Nonostante la gravità dei fatti accertati, il
Consiglio Disciplinare dell’Ordine degli Avvocati non intervenne pesantemente
come ci si aspetterebbe. Al contrario, esso ritenne che vi fossero motivi per
moderare la sentenza. Ecco quali: “Tuttavia, il Consiglio tiene conto del
fatto che sin dall’indagine dell’Ispettore (appartenente
all’Associazione degli Avvocati Sociali) gli imputati hanno apportato
modifiche significative nel loro ufficio, tra gli altri il trasloco, una
riduzione e un miglioramento dei moduli per snellire il lavoro e la
comunicazione con i clienti”.
Il Consiglio attribuì importanza alla possibilità
che “il Presidente e il Consiglio Disciplinare continueranno a monitorare
l’ufficio”… “Inoltre, nel corso della sessione gli imputati
hanno mostrato segni di riprovazione del loro comportamento. Inoltre, gli
imputati non hanno antecedenti disciplinari”.
Una delle vittime della Pontius
Una delle famiglie che si dichiara vittima delle
procedure della Pontius Advocaten è quella di Henk Faasen, che ha condiviso in
rete l’esperienza pubblicandola nel suo blog, divenendo un caso nazionale che
pur nel silenzio dei media sta riuscendo a raggiungere e a scuotere l’opinione
pubblica olandese (9).
“Le nostre miserie sono iniziate con la Pontius Advocaten.
Edgar Tijhuis è stato colui che sin dal 2009 con la garanzia del suo studio
legale ci ha fatto credere che (nominativo) fosse un vero
amministratore… ”.
Riassumo brevemente quanto Henk
scrive della sua tragedia. Impiegato comunale della provincia olandese del
Gelderland, circa quindici anni fa si ammala e finisce per perdere il posto di
lavoro. Inevitabilmente iniziano i debiti, e per ottenere l’assistenza al loro
risanamento finanziario, nel 2007 Henk Faasen e la moglie dovettero firmare una
dichiarazione dove accettavano di porre tutti i loro averi e i debiti
nelle mani di un amministratore nominato da un Ente assistenziale convenzionato
con lo Stato. Così richiede la vigente normativa di legge. Trascorse oltre un
anno e la loro situazione non migliorava e così, nel 2009, seguendo la
procedura, presentarono una circostanziata dichiarazione di sfiducia e si
rivolsero alla Pontius Advocaten per ottenere una nuova e efficiente
amministrazione controllata. È qui che la situazione inizia a complicarsi
gravemente, in quanto l’avvocato Edgar Tijhuis accreditò quale nuovo
amministratore una donna di sua fiducia. I Faasen non avevano alcun sospetto
che essa fosse priva dei requisiti professionali per svolgere quel compito, e
nulla sapevano delle attività svolte nel conto corrente postale da questa
aperto a loro nome. Quando ne vennero a conoscenza a causa di una fattura che
il Comune rifiutava di pagare, gli venne negata la possibilità di visionare i
movimenti, le somme accreditate dallo Stato, l’entità e i beneficianti delle
uscite, la situazione del debito. Purtroppo, questa “amministratrice” che
operava grazie alla Pontius Advocaten continuò a prelevare somme dal
conto corrente dei Faasen, anche mesi dopo la sua estromissione dal caso. E
intanto i debiti crescevano vertiginosamente, nonostante la legge olandese
vieti espressamente che ciò possa avvenire nel corso dell’amministrazione
controllata ai fini del risanamento del debito.
Nel corso di questa tragedia Henk Faasen perse
anche la casa, subì un pesante intervento a cuore aperto, e a causa della
sopravvenuta indigenza gli assistenti sociali tentarono di portargli via i
figli minorenni per affidarli ad altre famiglie olandesi.
Crimine e potere sopranazionale
Il microcosmo di fatti e personaggi sin qui esposti
contribuisce a mettere in luce aspetti poco noti delle dinamiche di un fenomeno
osservabile anche in Italia, concernente lo sviluppo di forme di controllo
della società da parte di una rete di organismi transnazionali, costituenti le
strutture operative di un network di poteri sopranazionali. Il contesto emerge
nell’ambito degli attuali profondi cambiamenti socio-politici e economici
osservabili nel Blocco Occidentale (10),
mostrando l’istituzione e il progressivo potenziamento, operati da enti privati
(Università, Scuole che offrono programmi postlaurea, Fondazioni e Associazioni
culturali), che si dotano di organici di livello internazionale tra i quali vi
sono personaggi appartenenti, o appartenuti, agli apparati statali del Blocco
Occidentale. In queste strutture sono in corso di formazione parti delle future
classi dirigenti della nuova mappa del potere occidentale, “crèches”
private dove gli apparati del sistema dei poteri transnazionali e sopranazionali
si rigenerano, adattandosi alle nuove necessità di gestione che si manifestano
nel procedere del Programma. Per quanto concerne il settore dei beni culturali
italiani, ad esempio, siamo innanzi al veloce sviluppo e consolidamento di una
oligarchia transnazionale Occidentale, anche nel settore dei beni culturali.
Le implicazioni d’interesse socio-politico e
economico delle attività di queste istituzioni sono evidentemente contestuali
al piano di globalizzazione (11)
sostenuto dalle èlites economico-finanziarie che, infiltrando
ideologicamente i centri di potere che caratterizzano gli Stati del Blocco
Occidentale, procedono nella realizzazione di una “cloud” di organismi
transnazionali, talora esibendo logiche controverse nella scelta del personale
e nell’attribuzione dei poteri loro concessi.
Da ciò si può comprendere come negli apparati
statali la presenza di elementi protetti, ovvero resi di fatto impuni, sia
legata alle esigenze strutturali di un complesso sistema illegale piuttosto che
a isolati episodi di corruzione.
Si tratta di meccanismi sociali poco o affatto
approfonditi in letteratura criminologica e persino nelle cronache
giornalistiche. Ne troviamo invece descrizione negli scritti di bloggers,
soprattutto statunitensi, tra cui alcuni studiosi di scienze politiche, che
raggruppano questi meccanismi sotto la denominazione “Deep Events”,
attività di un network di poteri “off-the-books” che definiscono “Supranational
Deep State” (12).
Recentemente il termine è stato accolto in Europa per descrivere attività
dell’apparato burocratico della Commissione Europea (13).
Pur presentando le stesse caratteristiche delle
multinazionali del potere economico-finanziario dal quale deriva, il network “Deep
States” possiede una vasta gamma di interessi anche in altri campi, tra i
quali in particolare quelli socio-politico e militare, giungendo a operare
quale un insieme di governi-ombra (14).
Occorre tenere ben in mente queste nozioni di base
quando si cerca di contestualizzare i “Deep Events” che
avvengono in Italia, dove la fenomenologia “Deep State” è già operativa
da parecchi decenni, considerando anche che il network “Deep States”
del Blocco Occidentale è in grado di determinare eventi quali la stesura di
trattati internazionali condizionanti l’utilizzo del patrimonio dello Stato e
le filiere produttive di ogni nazione, persino nel settore dei beni culturali (15).
Questi meccanismi
riguardano anche un aspetto importante dell’organizzazione e della
gestione internazionale del crimine nell’ambito degli organismi “Deep Events”, essendo
la criminalità uno degli elementi attivi del sistema di potere. In Italia, ad esempio, il
crimine organizzato partecipa alla fenomenologia lobbistica e ad altre formule
sociali, tra le quali anche obbedienze massoniche e istituzioni religiose,
costituendo parte della piattaforma logistica del governo-ombra del quale
abbiamo una sommaria ma chiara descrizione nel “Memoriale
Calcara” (16).
Anche se ormai datato a oltre un quarto di secolo
fa, questo importante documento svela come in Italia il potere del
governo-ombra (= “Deep State”) è stato diretto da una “Super
Commissione” formata dai rappresentanti delle cinque “Entità” costituenti il
sistema dominante: pezzi deviati della Massoneria (17), delle Istituzioni del Vaticano (18) e delle Istituzioni statali italiane (19), Cosa Nostra, Ndrangheta.
Il memoriale specifica che con il
termine “pezzi deviati delle Istituzioni” dello Stato Italiano devono
intendersi “uomini politici, servizi segreti, magistrati, giudici,
sottufficiali dei carabinieri, polizia e esercito” (20) definendoli “uomini di
grandissime qualità, preparati, addestrati e pronti a causare danni enormi a
chiunque”.
Inoltre, il memoriale ci informa che la Super
Commissione era a quel tempo composta da quindici elementi, tutti di
nazionalità Italiana, ovvero da tre rappresentanti per ogni Entità, e diretta
da tre elementi scelti tra questi e eletti a vita. Pur essendo dotate di ampia
autonomia, le cinque Entità operavano come un solo organismo (“soprattutto
quando ci sono interessi finanziari e economici condizionando così l’Italia a
livello di Politica e Istituzioni”), e che tra queste Entità soltanto la
Massoneria viene definita “un potere fortissimo e chi gestisce il
Potere in Italia deve venire a patti” con essa (21).
Si ha motivo di ritenere che questa struttura sia
ancora oggi operativa, anche se adattata a nuovi equilibri internazionali, al
punto che gli interessi vitali e il benessere della Nazione sono ormai divenuti
secondari o inconsistenti rispetto a quelli del programma del gruppo di poteri
sopranazionali. Ne abbiamo un chiaro esempio nella innumerevole quantità di
siti del territorio nazionale ove sono stati imbucati rifiuti tossici: un “Deep
Event” concepito Oltralpe e affidato alla massima copertura della Super
Commissione nazionale che ha messo a disposizione la manovalanza della
criminalità organizzata, in parte sacrificandola con l’esposizione a malattie
mortali (22).
In altri casi, anziché il silenzio si preferisce
propagandare e legittimare ideologicamente le attività contrarie al benessere
nazionale, imponendo il “sigillo” delle priorità europeiste d’ispirazione
globalista. L’esempio eclatante è qui la gestione dell’imponente flusso
immigratorio, in parte coinvolgendo la criminalità nordafricana. Un business
ricco e paradossale che in Italia è reso possibile dalla stretta cooperazione
tra le cinque Entità, apparentemente conformato alle indicazioni e al controllo
della Commissione Europea.
Nel settore dei beni culturali e ambientali, ad
esempio, l’influenza degli interessi sopranazionali sulle attività della Super
Commissione, ovvero del Governo-ombra nazionale, potrebbero essere evidenti nei
prossimi anni, se si procederà nelle operazioni di affidamento di gran parte di
questo patrimonio d’eccellenza di proprietà dello Stato a “sponsor” privati,
ovvero a società accuratamente scelte per favorire interessi economici
mascherati da attività filantropiche. In quella occasione si verificherà la neutralizzazione
della già pesantemente ridotta e compromessa autonomia dell’apparato di
controllo periferico, costituito dalle Soprintendenze, fornendo come causale la
necessità di uno snellimento dei tempi per il rilascio delle autorizzazioni (23).
Da quanto sin qui brevemente riassunto, appare
evidente come il fenomeno della istituzione in Italia di importanti organismi
culturali privati, fondati e diretti da cittadini stranieri non può avvenire
senza l’approvazione (in gergo, il “permesso”) e l’appoggio logistico del
network sopranazionale Deep States. La Super Commissione, nella
qualità di Deep State ospite, partecipa all’operazione anche inserendo propri
elementi.
Siamo quindi in presenza di operazioni “Deep
Events”, un dato di gravità allarmante, che indica le modalità, i mezzi e
le finalità attraverso cui il potere sopranazionale e i suoi network
transnazionali stanno gradatamente consolidando la loro presenza sul
territorio.
Vi è altresì evidenza di un aspetto eversivo di
questi poteri, essendo in grado non soltanto di creare una propria rete di
organismi strutturali, ma anche di garantire impunità o di mitigare punizioni
al fine di mantenerli penalmente indenni (24).
Il problema appare in tutta la sua gravità quando
si consideri che l’affiliazione agli organismi logistici “Deep State”
permette, alle leve dirigenziali pubbliche e private, l’indispensabile
protezione per effettuare l’ascesa a ruoli di primo piano dell’esercizio del
potere, purchè diano prova di essere in grado di operare quali “interfacce di
sistema”, partecipando all’ormai pressoché totale controllo dello Stato al
quale hanno giurato fedeltà (25).
Infine, ma non meno importante, queste
organizzazioni non sono caratterizzate soltanto dalla costituzione di sistemi
piramidali votati all’accentramento globale del potere. È difatti ormai noto
come, con periodica cadenza, i media mettano in risalto vicende dove crimini
efferati sono accompagnati da serie di coincidenze apparentemente bizzarre, al
punto da sembrare riferibili a un ordine simbologico (26).
Note
1 - http://www.artcrimeresearch.org
Leggasi anche l’articolo di
Elisabetta Provoledo “A Master’s in Art Crime (No Cloak and Dagger)”: https://www.nytimes.com/2009/07/22/art/deisgn/22crime.html?mcubz=3
2 - https://assets.budh.nl/advocatenblad/article_pdf/20091887/basis_pdf_oid_pdf
3 - https://observer.com/2016/08/alec-baldwin-the-bait-and-switch-and-original-copies/
https://www.theguardian.com/artanddesign/2016/sep/21/ulay.claims-legal-victory-in-case-against-ex-partmer-marina-abramovic Charney sembra ignorare
che il Tijhuis non fosse più iscritto all’Albo degli Avvocati olandesi, e che
quindi non esercitasse la professione di avvocato “con sede ad Amsterdam”.
4 - per il 2015: https://www.theguardian.com/guardian-masterclass(2015/nov/04/how-to-write-about-art-and-get-your-work-published-noah-charney-culture-masterclass
per il 2017: www.katschbergconsulting.nl/Guardian-Masterclass/mobile
5 - http://www.rechtenstudie.nl/maandag-30-augustus-bij-de-vara-de-advocatenclub
Per il video: www.npo.nl/de-advocatenclub/30-08-2010/VARA_101244391
6 - Henk
Schutten in: http://www.parool.nl/amsterdam/amsterdamse-advocaten-vulden-zakken-met-gesubsidierde-rechtshulp
~a3980837/
oppure:
http://parool.nl/parool/nl/4/AMSTERDAM/article/detail/3980837/2015/04/25/Amsterdamse-advocaten-vulden-zakken-met-gesubsidieerde-rechtshulp.html
https://vreemdelingenrecht.blogspot.com/2015/06/edgar-tijhuis-van-pontius-advocaten-het.html
7 - Lucien
Wopereis in: http://www.advocatie.nl/nieuws/tijhuis-van-pontius-geen-advocaat-meer-van-der-waal-verder-met-ijdock-advocaten/
8 - leggasi anche
(Redazione): http://www.advocatie.nl/advocatenkantoor-ontmaskererd-als-gefinancierde-rechtsbijstandsjunk Si noti che “Advocatie”
è uno dei primi siti on-line che, dopo un primo articolo del “NRC Handelsblad”,
si impegnò a rivelare la vicenda con approfondimenti. L’articolo data al 25
febbraio 2015, quando molti membri dell’associazione degli avvocati sociali
temevano che l’intera inchiesta finisse insabbiata e che l’assistenza sociale
potesse subire un tragico ridimensionamento.
9 - Henk
Faasen: http://www.achterhuisnederland.blogspot.nl/2017/02/edgar-tijhuis-van-Pontius-advocaten.html
http://www.achterhuisnederland.blogspot.nl/2017/06/schuld-hulpverlening.html
10 - Talora si constata con
chiarezza che in questi network transnazionali il legame tra i partecipanti non
è soltanto costituito dalla condivisione ideologica di un progetto, ma anche da
forti vincoli quali l’appartenenza etnica e il credo religioso nelle potenti lobbies ebraiche
e la fratellanza massonica.
11 - il termine è ambiguo.
Etimologicamente l’ideologia globalista è internazionalista, essendo di origine
marxista. Tuttavia, è stata fatta propria dalla élite economico-finanziaria in
seguito alla creazione di società multinazionali, pietra miliare dell’avvento
del potere sopranazionale.
12 - si leggano al proposito:
Dale Scott P., 2014, The State, the Deep State, and the Wall Street
Overworld; Gorton M., 2013, Fifty Years of the Deep State.
13 - Coronakis B.A., 2017, The
Deep State of Europe: Requiem for a Dream, Brussels.
Basil Coronakis descrive la Commissione Europea
quale un organo esecutivo della Comunità Europea, caratterizzato dalla “più
sofisticata e corrotta macchina amministrativa del mondo … priva
di alcuna legittimazione politica”, un imponente sistema di potere che sta
progressivamente riducendo in modo drastico la sovranità legislativa, politica
e monetaria degli Stati della EU.
Nel corso degli ultimi decenni, un rilevante numero
di parenti e di “protégées” di personaggi appartenenti alla Nomenclatura italiana
sono stati assunti nei vari Uffici di collegamento presso la Comunità Europea o
hanno usufruito di borse di studio, contributi o fondi per varie attività
definite d’interesse strategico ai fini dello sviluppo delle finalità
comunitarie.
14 - Allo stato attuale,
tuttavia, si può osservare come il Potere sopranazionale non abbia raggiunto un
ottimale grado di “armonia” tra le sue componenti e tra queste e le popolazioni
di ogni nazione infiltrata (e militarmente occupata), tale da permettere una
solida base di consenso e quindi un pieno controllo globale auspicato
dall’ideologia del Nuovo Ordine Mondiale.
Questa mancanza si manifesta con la presenza di
fazioni interne a ogni Entità, anche nella piramide massonica, ed è evidente la
contrapposizione ideologica di due principali gruppi di Potere: da una parte i
“sovranisti” che nelle proprie nazioni intendono mantenere la condizione
parassitaria di Stato-ombra al quale sono concesse alcune autonomie di gestione
del potere a livello locale; e dall’altra i “globalisti” che aspirano alla
graduale dissoluzione degli Stati (e quindi di ogni Stato-ombra) nel complesso
network sopranazionale del Nuovo Ordine Mondiale. In questo processo
l’istituzione dell’Unione Europea, e in particolare della Commissione Europea,
hanno un ruolo propedeutico fondamentale, anche se possibilmente destinato a
essere anch’esso reso ancillare e infine dissolto nella fase successiva di
integrazione dell’Europa in un Governo mondiale. Ciò sarà realizzabile solo
attraverso lo sviluppo delle applicazioni dell’intelligenza artificiale in
tutti i campi di controllo del Sistema, ed è per questo che gli investimenti
delle grandi multinazionali in questo settore di ricerca hanno oggi raggiunto
l’ammontare di centinaia di miliardi di euro.
Sono le quotidiane evidenze di queste lotte tra
le lobbies del potere che attualmente ci permettono di
comprendere parte di quanto stia avvenendo, sia a livello nazionale che sullo
scacchiere internazionale.
15 - Queste attività sono celate
dietro motivazioni che solo apparentemente sono ispirate all’utopia globalista,
in quanto si tratta di interventi in settori strutturali ove sono ancora
presenti quei fondamenti identitari che le logiche del potere sopranazionale
impongono di modificare, ridurre o cancellare.
Pur essendo definita globalista, l’élite del potere
economico-finanziario sopranazionale non può essere ideologicamente associabile
alle virtù della globalizzazione in materia di diritti civili (economia senza
vincoli, libere elezioni, pubblico benessere, libertà di espressione, libertà
di religione).
Tuttavia, questa confusione nell’adoperare in modo
inappropriato il termine si rivela un efficace espediente mimetico del
capitalismo sopranazionale per procedere nel programma di pieno controllo del
potere.
16 - Borsellino V., in http://www.19luglio1992.com Concerne la
situazione negli anni Ottanta, oggi in parte modificata dall’avvento di nuovi
equilibri del potere internazionale, dalla creazione della Comunità Europea e
dal suo apparato operativo costituito dalla Commissione Europea. Poiché la sua
attendibilità è stata verificata da puntuali riscontri nel corso delle indagini
svolte dalla magistratura, esso rappresenta un documento storico di tutto
rilievo per comprendere cosa vi sia alla base di molte controverse vicende
avvenute in quella che fu la Repubblica Italiana.
Il memoriale contiene le dichiarazioni rese al
giudice Paolo Borsellino da un membro di Cosa Nostra affiliato con rituale
“riservato” e, in quanto tale, accettato anche nella Massoneria quale
elemento-interfaccia, ovvero di contatto e esperto factotum.
Dichiaratosi pentito durante un periodo di carcerazione, Vincenzo Calcara
divenne un importante collaboratore di giustizia. Occorre notare che queste
rivelazioni sono contestualizzabili in un insieme di “eventi” che
segnarono il passaggio dalla Prima Repubblica, sovranista, alla Seconda
Repubblica, globalista.
17 - Da un punto di vista
pragmatico, la distinzione tra Massoneria osservante e Massoneria “deviata”
appare spesso capziosa. Si tratta di una massoneria operativa in termini di “Deep
Events”, che ha rappresentato gli interessi delle Famiglie Massoniche
all’interno della Super Commissione nazionale.
Bisogna altresì ricordare che nel suo Memoriale, il
collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara si esprime anche con frasi o
termini ascrivibili a un linguaggio iniziatico tipologicamente massonico.
18 - Piuttosto che “pezzi
deviati”, sembra trattarsi di strutture logistiche create per concorrere a
fornire lo Stato Vaticano di un bilancio finanziario attivo. Anche se vi è la
possibilità che tutte le Entità siano oggi infiltrate al vertice da poteri di
ordine superiore, sopranazionali, resta comunque il fatto che gli interessi
politici, economici e finanziari vaticani fossero a quel tempo rappresentati
nella Super Commissione nazionale.
19 - è noto come lo Stato Italiano
abbia in passato adoperato strutture “off-the-books” per risolvere questioni
interne e internazionali di particolare delicatezza. La sensazione è che si
tratti di strutture statali di interfaccia con funzioni operative, non soltanto
presso la Super Commissione nazionale, ma anche presso la Comunità Europea e
altri poteri superiori, evidentemente rappresentati nella Super Commissione
internazionale.
20 - Intervistato nel corso di una
recente trasmissione radiofonica (http://spreaker.com/user/bordernights/border-nights-puntata-131-30-09-2014 ), al 48:55 Vincenzo
Calcara dichiara che non si tratta solo di “sottufficiali dei carabinieri,
polizia e esercito”, “ma ci sono anche Generali”. Il dato è
importante in quanto negli elenchi della Loggia P2, si nota una consistente
presenza di militari italiani di alto grado. Anche se dapprima creata
all’interno della Massoneria “osservante”, la P2 fu in seguito da questa
sconfessata e definita “deviata”. Inoltre, all’80:40 della stessa
intervista Calcara dichiara che la Super Commissione nazionale è ancor
oggi collegata a quella internazionale, della quale non vuole parlare, così
confermando di essere a conoscenza di una organizzazione “Supranational Deep
State” esistente già negli anni Ottanta.
21 - Essendo le Famiglie
Massoniche strutturate in un organismo piramidale, dotatosi di una diffusione
capillare in tutti i Continenti e di un vertice sopranazionale coincidente con
i vertici del sistema finanziario mondiale, appare piuttosto probabile che suoi
elementi di alto grado costituiscano anche il vertice della Super Commissione
sopranazionale. Affiliati appartenenti alle Ur-Lodges (logge
massoniche “coperte”, ovvero segrete per garantire la massima riservatezza ai
VIP e alle attività che vi svolgono) figurano altresì al vertice della
Commissione Europea, definibile un apparato sopranazionale di superburocrati
che condiziona le scelte dei governi degli Stati membri della Comunità Europea,
impartendo le direttive alle quali questi devono attenersi.
Da ciò possiamo comprendere come, condizionata da
poteri occulti sin dalla sua istituzione, l’Italia Repubblicana abbia
progressivamente compromesso parte della propria sovranità attraverso
l’adesione a una serie di Trattati, giungendo oggi a essere vincolata alle
scelte strategiche del vertice stegocratico di un insieme di poteri
sopranazionali.
22 - in Villari P., 4 Aprile
2014: www.coscienzeinrete.net/ecologia/item/1866-sicilia,-come-trasformare-una-regione-in-discarica-di-rifiuti-tossici-europei e la seconda parte
pubblicata il 30 Aprile 2014, www.coscienzeinrete.net/ecologia/item/1909-l-affaruni-delle-bonifiche
Si tratta di una bomba ad orologeria che nessuno
vuole disinnescare in quanto le bonifiche necessiterebbero di un intervento
finanziario tale da non potere essere sostenuto dalla Nazione. Di conseguenza è
prevedibile che, nei prossimi decenni, in grandi e importanti aree del
territorio nazionale si registrerà l’insorgenza di milioni di nuovi casi di
cancro causati dalla tossicità dei luoghi, dalle gravi complicazioni inquinanti
che si verificheranno nelle produzioni alimentari inerenti agli allevamenti e
all’agricoltura, anche per l’uso delle acque potabili e da irrigazione.
Inevitabile sarà anche la forte impennata delle spese sanitarie, in massima
parte a carico delle famiglie italiane, con gravi ripercussioni
socio-economiche. Un danno imponente la cui responsabilità coincide con il
vertice del “vero potere” europeo.
23 - Si tenga anche presente che il
controllo dei beni culturali rappresenta un importante mezzo per raggiungere
gli obiettivi del piano della “globalizzazione culturale”. Difatti, disporre di
un elevato grado di omogeneizzazione culturale permetterebbe una maggiore
capacità di manipolazione delle masse, ottenendone reazioni previamente
programmate in termini di tempo e di intensità.
Per quanto riguarda le Soprintendenze italiane, da
alcuni decenni è in atto una progressiva e forte infiltrazione massonica dei
vertici dirigenziali e quindi del condizionamento delle loro attività, anche da
parte di tutte le Entità costituenti la Super Commissione nazionale.
24 - e così di utilizzarli nel
proprio organico quali elementi affidabili, essendo tra l’altro divenuti
ricattabili.
25 - commettendo così reato di
“tradimento”, al quale il Codice Penale dedica parecchie decine di articoli tra
cui: attentato alla integrità, indipendenza e unità dello Stato (artt. dal 241
al 271), e in particolare contro l’internazionalizzazione dello Stato Italiano
(art. 241); corruzione di un cittadino italiano da parte di uno straniero
contro gli interessi nazionali (art. 246); cospirazione politica contro la
Costituzione (artt. 283 e 304).
Verosimilmente, il numero degli appartenenti alle
cinque Entità che formano il Deep State Italiano è inferiore
al 10% della popolazione. Tuttavia, il potere dominante del Deep State è
basato sui gradi di connivenza espressi dal resto della società italiana. La
situazione è raffigurabile quale una piramide sociale al cui vertice vi è
l’organigramma del potere “Deep State” e, procedendo verso il basso,
diverse fasce di conniventi attivi (dal punto di vista giuridico si tratta di
“associati esterni” ripartibili in diverse tipologie e gravità dei reati).
Infine, la larga base è costituita da conniventi generalmente passivi che
rappresentano circa la metà della popolazione. Posti al di fuori di questa
piramide vi sono personaggi emarginati nella condizione di “morte sociale”,
ormai unica possibilità di non-connivenza con il sistema criminale dominante.
26 - Ad esempio, includono anche
nominativi di persone, acronimi di istituzioni, toponimi e nomi di cose, date e
calcoli aritmetici che richiamano miti e simboli. Ad una prima analisi essi si
rivelano appartenenti a contesti rituali ove sono presenti forme di espressione
magico-esoterica-religiosa, alle quali nella tradizione iniziatica
corrispondono vari livelli d’interpretazione, riservati ai diversi gradi di
conoscenza degli osservanti.
È impossibile ottenere risultati attendibili cercando di investigare da profani questo aspetto dell’esercizio del Potere.