Autore: Pietro Villari, 2019. Tutti i diritti riservati.
Pubblicato on-line il 15 Febbraio 2019 (thereportersblog.com). Trasferito il 18 Giugno 2020 in https://www.thereporterscorner.com
* il termine Italiano correntemente in uso è negromantico, che spesso reca confusione essendo originariamente limitato alle attività di “magia nera”, dal Latino nigra, nera, e dal Greco antico, manteía, predizione. Quindi “predizione mediante la Nera”, ovvero attraverso forze occulte, demoniache e maligne. Con “rituale necromantico” (presente in lingua Inglese, necromantic), dal termine composito Greco antico nekrómanteía, necromanzia, (da nekrós, morto), si vuole in questo post seguire l’originale accezione di rituale divinatorio, di “predizione attraverso i defunti” proprio delle arti magiche di tradizione pagana caratterizzate dalla coesistenza degli aspetti benigni e maligni.
----------------
Nel mese di Agosto 2019 in un mio
blog avevo esposto la controversa vicenda di un cranio umano e altri reperti
d'interesse storico e scientifico, venduti da una casa d'aste olandese (1).
Nei mesi successivi diversi crani umani di età moderna sono stati offerti da
un'altra casa d'aste e vi è il fondato sospetto che anch'essi provengano
da trafugamenti avvenuti dopo la loro corretta escavazione in aree
cimiteriali (2).
Contemporaneamente, in Italia
indagini ancora in corso dirette dalla magistratura milanese hanno rivelato
l'esistenza di un traffico internazionale di reperti scheletrici umani
provenienti dall'Europa Orientale, le cui finalità potrebbero celare
problematiche ben più allarmanti del collezionismo borderline di
stampo scientifico.
Etica
religiosa e profanazione
In Ebraico antico, il vocabolo “atzamòt”
(ossa) ha etimologicamente origine nell’accezione di “atzmùt”, un
concetto intraducibile in lingua italiana, ma simile a “essenza” riferito a una
intrinseca condizione spirituale. Le ossa quindi quali simbolo e sede della
inscindibilità della materia dallo “spirito” (3), evidenza di una concezione
religiosa probabilmente tra le più antiche, animista, i cui fondamenti sono
rimasti inalterati nelle credenze di quasi tutte le popolazioni del pianeta.
Alle concezioni di spirito e di
anima è strettamente collegata la sacralità delle spoglie mortali riconosciuta
anche nella loro ultima condizione, inorganica e mineralizzata. Gli è associata
la pietas, un sentimento proprio di alcune specie animali ma che
nell’uomo è stato elaborato in codici comportamenti etico-religiosi.
Laddove le religioni organizzate
piramidalmente costituiscono in parte o totalmente il potere al vertice del
sistema dominante, le prescrizioni di carattere morale e religioso di
manipolazione dei resti scheletrici umani sono tutelate dalla Costituzione e
dalle leggi dello Stato. Viceversa, vi sono nazioni quali ad esempio l’Olanda,
gli Stati Uniti e il Canada dove esse sono oggetto di libera detenzione e
compravendita, purché il proprietario sia in grado di esibire prove documentali
del legittimo possesso (4).
Essendo strettamente legate a
culti religiosi, le modalità d’uso dei resti ossei umani possono entrare nelle
categorie oggetto di scontri tra poteri attualmente in corso al vertice del
sistema politico e finanziario che caratterizza i paesi del blocco occidentale,
dove una fazione sta operando il tentativo di rovesciamento dello
status sacrale di simbologie, miti e tabù utilizzati da una parte dei poteri
che hanno dominato la scena internazionale sino ad oggi (5).
Oltre a influenzare il pensiero e
il comportamento di miliardi di fedeli al fine di modificarne gli orientamenti
religiosi, un ulteriore effetto di questa importante attività manipolatoria,
si evidenzia nell’abolizione di limitazioni di carattere etico e della loro
sostituzione con altri di segno opposto, un fenomeno culturale che ha notevoli
implicazioni anche nell’orientamento legislativo e nelle attività
commerciali. In realtà si tratta di una prassi ricorrente nella storia
umana, accompagnando ogni avvicendamento al vertice di un nuovo gruppo di
potere dominante in un territorio da esso occupato e in quelli ove è capace di
imporre il proprio modello culturale, influenzandone a proprio vantaggio le
attività politiche, militari, economiche e finanziarie.
Non a caso questo processo sta
recentemente giocando un ruolo determinante nella profonda crisi del
Cristianesimo ed in particolare del Cattolicesimo, controllato da un importante
potere temporale millenario, oggi sconvolto da scandali che hanno drasticamente
ridotto la comunità dei credenti. Da ormai parecchi anni l’imponente quantità
di inchieste giornalistiche iniziate in Europa e negli Stati Uniti e l’esito
delle indagini svolte dalle forze dell’ordine, hanno contribuito a rafforzare,
nella consapevolezza collettiva, quanto sia numerosi componenti della casta
sacerdotale che delle gerarchie ecclesiastiche superiori siano affetti da
sistematici comportamenti di efferatezza asociale. Tuttavia, il maggiore
problema resta quello dottrinale cattolico, che nella pratica si rivela
incompatibile con i fondamenti del Cristianesimo.
Nell’eloquente silenzio della
stampa e persino di tutte le autorità religiose, da circa un anno in Olanda si
assiste alla vendita pubblica di crani anonimi, appartenuti a uomini e
donne deceduti nel corso degli ultimi secoli, persino quello di un bambino
dell’età di sei anni, al punto che si ha l’illusione di essere in presenza
dell’avvento di una nuova società libera da legami di ordine etico-religioso.
Un’altra illuminante serie di
vendite, era iniziata oltre due anni addietro con la comparsa nelle case d’aste
di una quantità di oggetti quali grandi statue di età moderna raffiguranti
santi e arcangeli, dipinti aventi per tema episodi biblici o della vita di
Cristo. In un caso anche di paramenti sacri sacerdotali in uso sino a pochi
anni addietro. Questa massa di oggetti proveniva dalle parecchie centinaia di
chiese cattoliche olandesi recentemente “sconsacrate” dalle autorità ecclesiali
(6), che le ha immesse sul mercato immobiliare. Quando consentito dalle
autorità comunali di competenza, a parte l’adattamento per uso abitativo è
stata riconosciuta anche la possibilità di allestirvi attività commerciali o
ricreative ben lontane dalle aspirazioni religiose di quei privati che, solo
poco più di un secolo addietro, finanziarono la costruzione di questi luoghi di
culto.
È anche evidente l’intento, ben
organizzato, di fare accettare queste defezioni di massa dei fedeli, il crollo
delle vocazioni sacerdotali e le sconsacrazioni di centinaia (migliaia nel
mondo) di luoghi di culto cattolico quale un cambiamento frutto del “progresso”,
acclamato quale un inarrestabile corso di eventi positivi per il benessere
della società, strettamente collegato alla concezione del tempo e a un futuro
dai caratteri utopistici. Eppure, il vocabolo “progresso” non esiste nelle
società iniziatiche (intendendo sia quelle arcaiche che le tradizionali), dove
esso non avrebbe alcun senso in quanto la moderna concezione dinamica di tempo
è incongruente in un ordine ciclico immutabile, e il fedele considera il
rispetto del sacro quale uno dei pilastri della saggezza necessari per
mantenere l’equilibrio tra gli elementi del Tutto, l’Armonia (7).
Considerando il problema in base
alle argomentazioni delle neuroscienze e filosofiche, screditare il sentimento
religioso popolare, uno degli aspetti fondamentali della società umana che
costituisce anche parte dell’identità culturale e caratterizza ogni
popolazione, significa tentare di disumanizzarla e di compromettere uno dei più
importanti processi evolutivi avvenuti nel cervello umano nell’arco di
parecchie decine di migliaia di anni, permettendogli di dotarsi di un potente
meccanismo mentale di difesa. Esso si oppone alle angosce generate dalla
certezza della morte e delle ingiustizie sociali, tramite una serie di
percezioni (non importa se illusorie o realistiche) quali l’esistenza del
divino, l’essere animati e destinati a un Aldilà armonioso assieme a una parte
dei caratteri e delle qualità corporee, dei legami familiari e delle relazioni
sociali avute quando in vita.
Creando una stretta connessione
tra profanazione e commercio dei resti del defunto (che il credente identifica
quale tempio spirituale), non si desidera soltanto minare le basi del
Cristianesimo, ma anche il credo di tutte le nuove generazioni di fede Ebraica,
Islamica, Animista, Buddista. Eppure è evidente che qualsiasi siano le finalità
del nuovo ordine programmato attraverso Deep Events dalla stegocrazia alla
guida del blocco occidentale, l’etica religiosa non potrà essere annullata ma
soltanto trasformata per le necessità di un progetto apparentemente libertario,
che oggi si palesa con maggiore incidenza. Difatti, il Potere per sua
definizione non può esistere senza le sue tre componenti essenziali,
magia-esoterismo-religione, la cui relazione è simbolicamente espressa dal
triangolo equilatero (8).
Se nel passato i crani umani
hanno indubbiamente costituito un segreto oggetto di interesse di esclusive
cerchie magico-esoteriche, violentemente represse sin quasi all’estinzione
dalle grandi religioni organizzate nel corso degli ultimi due millenni, oggi
essi sono divenuti anche una categoria commerciale del collezionismo. La
mercificazione e il consumo di massa ove a ogni cosa è attribuito un valore
economico, ovvero misurabile con quantità di denaro, caratterizzano parte della
nuova illusione di benessere progressista offerto alle masse rese e mantenute
profane dalle élite dominanti. È grazie anche a questa concezione di necessaria
mercificazione totalizzante che viene offerta la possibilità di acquistare
all’asta il sacro, profanandolo. Così anche i crani umani sono finiti nel
pentolone della categoria di merci disponibili in cambio di poche centinaia di
euro. Tramite il pagamento di un prezzo in denaro e l’attestazione di avvenuta
compravendita rappresentata dalla fattura, l’acquirente ottiene il
riconoscimento di un potere totale sull’oggetto che è garantito dalle leggi
dello Stato. L’operazione è la conseguenza di un recente orientamento
legislativo che delegittima ogni presunta forma di tutela statale su basi
morali e religiose.
L’uso magico
di crani umani
Da un punto di vista scientifico,
le ossa umane di età moderna sono importanti in quanto spesso contengono
minuscole porzioni di materiale organico che possono essere analizzate. È nei
teschi e precisamente nei resti della polpa conservata all’interno dei denti,
che si hanno maggiori probabilità di poter raccogliere campioni di DNA e di
condurre studi di ambito genetico, i segreti della composizione che rende unico
ogni corpo umano. Ciò rientra nelle qualità oggetto dell’interesse del
collezionismo scientifico, assieme ai caratteri razziali, patologie congenite o
acquisite nel corso della vita, tracce d’uso causate da attività di culto
post-mortem, tagli superficiali, tacche o amputazioni provocate da operazioni
chirurgiche, ferite da guerra o dalla decapitazione, ecc.
La tradizione iniziatica va
invece oltre questi aspetti di studio riferiti al corpo fisico, ritenendo il
cranio e il cuore le sedi dei poteri della mente. In quanto tali, essi venivano
rimossi dalle vittime sacrificali, assieme al sangue che rappresentava
l’energia vitale e utilizzato quale sacro alimento necessario alle Entità
soprannaturali per il mantenimento dell’Armonia nel Creato. I crani delle
vittime sacrificali e di personaggi che si erano distinti per particolari doti
utili alla comunità, erano preservati, sepolti o esposti in aree sacre per
diverse finalità di carattere magico-apotropaiche, incantatorie o divinatorie
praticate da sacerdoti, sciamani, stregoni e guaritori.
La libera compravendita di crani
umani nell’odierna società profana, permette all’acquirente un utilizzo
nell’ambito privato anche per usi che possono determinarne la distruzione, o
per applicazioni di carattere magico alle quali si oppongono ideologicamente le
principali fedi religiose organizzate, ritenendole profanatorie dell’essenza
spirituale del defunto.
Nelle società caratterizzate da
una vita sociale scandita dai riti di passaggio iniziatici, la pratica
religiosa è inscindibile da forme composite di ars magica, ovvero
metodologie di manipolazione della realtà. Nelle società moderne esse sono
invece praticate quali pratiche alternative o comunque separate dal potere
religioso, distinte in una “magia bianca”, alla quale si è voluto
attribuire un carattere aperto e benigno, e una una “magia nera”,
una via di conoscenza percorsa da iniziati dediti alla esplorazione delle
origini anche malefiche del potere.
Nella sua più ampia accezione, si
ritiene che la magia bianca operi con lo scopo di offrire rimedi naturali a
coloro che vengono colpiti da malattie, interpretate queste come originate da
forze spirituali che per essere scacciate necessitano di rituali evocativi e
dell’aiuto di spiriti benevoli. Si tratta quindi di divinazioni che avvengono
con la guida di “spiriti operativi” per finalità protettive e possono anche
avvenire quali attività svolte pubblicamente.
Nelle pratiche di stregoneria o di
fattucchieria, impropriamente spesso collegate tout court alla magia nera, chi vi è dedito agisce nella massima
segretezza e solitudine eccetto i casi in cui sia presente un apprendista.
Dedita al culto e alla frequentazione delle Entità degli Inferi, essa propone
attività invasive della sfera psichica e fisica di altri esseri umani operata
anche preparando feticci e pozioni attraverso rituali negromantici, invocando
una o più Entità, richiedendo sacrifici animali, anche umani, al fine di
determinare incantesimi. I credenti ritengono che a causa delle pratiche di
“magia nera” possano manifestarsi forze molto aggressive, talora di massima
pericolosità. Le pratiche negromantiche dell’antichità sono documentate in
diverse civiltà asiatiche esistite migliaia di anni prima del Cristianesimo.
Chi pratica attività divinatorie
usando crani umani nell’ambito della “magia bianca” considera un requisito
fondamentale che il cranio adoperato appartenga a un antenato, ovvero a una
Entità spirituale che si ritiene sia ben disposta verso chi stabilisce il
contatto ultraterreno. Il rischio consisterebbe nel verificarsi di gravi
infestazioni da parte di presenze maligne, in particolare nel caso di rituali
praticati da neofiti.
Sin dall’età medievale il cranio
umano è usato nei rituali satanisti come un feticcio, ovvero un oggetto che
rappresenta un’idea e reso magicamente sede della forza e del potere di quella,
una pratica che in Italia ha forti radici nelle civiltà Etrusca e Romana. Con
il rituale della “consacrazione” (9), il cranio viene adoperato come un
mezzo di trasporto per attrarre i demoni nel luogo dove i rituali vengono
praticati. Assieme ad esso devono essere collocati oggetti personali del
defunto e in mancanza di questi viene effettuato un sacrificio di sangue umano
o di altri animali, o deposto un pezzo di lana rossa evocante il sangue ovvero
l’energia vitale che attrae gli esseri ultraterreni. Il cranio diviene così un
mezzo di trasporto spirituale che può essere usato non solo per incantesimi
malefici e la preparazione di pozioni magiche, ma anche per l’inserimento di
spiriti di defunti o di demoni in corpi umani viventi (10), o per legare
gli spiriti maligni in determinati luoghi, utilizzando un potere che la moderna
magia definisce “energia universale”.
Come in tutti i riti di passaggio
di forte valenza esoterica e religiosa, in entrambe le magie, bianca e nera,
anche il rito di legame deve essere svolto in determinati periodi dell’anno. I
rituali evocativi necessitano di determinati momenti della giornata (all’alba,
al tramonto, notturni) a seconda dell’intervento richiesto.
L’imponente ondata migratoria di
popolazioni africane che sta investendo alcune parti dell’Europa ed in
particolare l’Italia, sta proponendo il problema di una criminalità alloctona
estremamente violenta associata ad attività di stregoneria che richiedono
assassinii rituali umani con lo scopo di ottenere le “componenti” necessarie
per effettuare rituali propiziatori e la produzione di pozioni per l’assunzione
di poteri magici (11). Si tratta di popolazioni che pur essendo state
convertite all’Islam o al Cristianesimo, sono ancora fortemente legate a
convinzioni e pratiche animistiche. È stridente la differenza della concezione
di “cura” esistente nella società occidentale rispetto a quella tradizionale
africana: nella moderna medicina si cerca un rimedio contro eventi avversi
all’individuo attraverso la conoscenza delle leggi dell’Universo, utilizzando
sostanze in gran parte provenienti da materia di origine inorganica; nella
negromanzia invece si invoca la cura comunicando con Entità soprannaturali,
forze che vengono alimentate con sacrifici di sangue e affiancate
dall’assunzione di sostanze che sono ritenute tutte indistintamente animate,
alcune molto più potenti di altre (12).
La negromanzia
offerta on-line
Un eloquente esempio di come
operi la stregoneria è rappresentato dal sito on-line di un negromante che
offre un’ampia lista di servizi a pagamento (13). Quanti attratti da
queste offerte possono inviare una e-mail all’indirizzo fornito dal sito
specificando il tipo di prestazione desiderata e alcuni dettagli personali. I
prezzi, tutti negoziabili, variano a seconda della prestazione richiesta, dalle
esigenze del cliente e dalle necessità di viaggio, eseguiti tramite metodi
sicuri di transazione. Al termine del servizio viene fornito un rapporto
completo su quanto svolto, includendo anche dettagli su eventuali rituali e
cerimonie.
Un particolare importante è che
nessuna prestazione viene effettuata senza un incontro diretto, definito
“faccia a faccia”, che stando a quanto dichiarato dal sito, consentirebbe al
cliente di farsi una rassicurante idea di cosa otterrà in cambio del pagamento
concordato nel corso dell’incontro. Inoltre, per lo svolgimento di tutte le
operazioni necessarie per portare a termine i servizi, viene richiesto al
cliente la sottoscrizione di un consenso, senza il quale non si potrà
procedere.
Una delle richieste più popolari
rivolte a questo stregone sembra sia l’indagine sull’anima di un caro estinto,
svolta a scoprire il suo stato dopo la morte. L’indagine viene condotta
attraverso metodologie denominate Katabasis e Nekyia, che tentano di aprire un
collegamento comunicativo con l’anima del defunto e di scoprire le informazione
richieste dal cliente. Per condurre a buon fine questa indagine il cliente
dovrà consegnare allo stregone qualcosa che apparteneva al defunto in quanto si
ritiene che ne conservi la sua energia.
Questo intraprendente stregone è
dedito anche alla preparazione di feticci per le esigenze dei clienti, dietro
pagamento di somme di denaro. In particolare offre una variante negromantica
del noto Ushabti, una tipologia di statuette che nell’antico Egitto
accompagnavano in grandi quantità il defunto nell’Aldilà quali servitori. La
differenza consiste nel fatto che nella figura, prodotta artigianalmente,
questo negromante asserisce di potervi trasferire l’anima di un essere umano o
una Entità non-umana a seconda dello scopo, del ragionamento e del metodo per
il quale è stato creato. Tale feticcio può essere creato non solo per le
esigenze del defunto ma anche per essere usato dal proprietario ancora in vita.
Gli scopi sono molteplici, quali quello di fornire il potere sulle anime
intrappolate nell’oggetto, dovendo queste rispondere in qualità di servitori a
ogni chiamata di chi le possiede, oltre che essere di suo supporto e servizio
all’interno dei regni spirituali seguendo gli ordini impartiti. Altri possono
essere creati quali servitori portatori di maledizioni a un altro essere, o per
fornire quanto magicamente necessario per soddisfare desideri fondamentali
quali amore, felicità, denaro. Altri oggetti possono essere prodotti quali
servitori dello stregone durante i tentativi di stabilire comunicazione con i
defunti.
Mediante il rito di legame,
utilizzando l’energia dell’universo, lo stregone ritiene di trasferisce
un’anima nell’oggetto creato, impartendole tutte le istruzioni e i comandi ai
quali è destinata a compiere quale servitore. Il magus crede quindi di
potere operare attraverso gli stessi poteri creativi del Dio delle grandi
religioni.
Si può facilmente comprendere
quindi come i crani umani moderni, ritenuti una importante sede di energia
possano attrarne l’uso anche ai fini dello studio della natura dell’anima, per
l’apprendimento della condizione di questa in ogni stato quale parte integrante
della pratica necromantica, essendo la comprensione e la manipolazione
dell’anima il fondamento di quest’arte.
Lo stregone opera nella certezza
che il senso della vita è lo svolgimento di una sorta di periodo di
preparazione dell’anima alla morte, ovvero al distacco fisico quale passaggio a
un altro stato vitale. Considera l’anima quale una emanazione eterea e
intangibile del corpo materiale, una forza vitale che attraverso il corpo
fluisce per incarnare l’individuo a livello essenziale. Nella magia essa non
agisce quindi direttamente sul piano materiale ma sincronizzandosi con il corpo
al quale è associata.
Nelle tradizione popolare vi è
spesso confusione di questo termine con “spirito”, che pur essendo connesso
all’anima, designa invece un piano immateriale o un’interfaccia per una realtà
simile a quella fisica ma diversa nella sua dimensione e proprietà.
La funzione
delle case d’aste
Le moderne élite che
collezionano crani umani e altri reperti d’interesse scientifico o
magico-esoterico acquistano solo tramite canali di rifornimento necessariamente
operanti nella massima segretezza, all’interno di un meccanismo che non ammette
ingerenze e rivelazioni a profani. Raramente questi reperti giungono nelle aste
svolte pubblicamente, essendo spesso oggetto di trafugamenti e appartenenti a
personaggi noti o provenienti da particolari eventi storici che li rendono
molto ambiti e per i quali vengono spese elevate somme di denaro.
Il motivo della apparizione di
resti umani nelle case d’aste di medio e piccolo calibro olandesi è che si
tratta delle spoglie di individui anonimi che non conservano particolari
qualità tali da suscitare l’interesse scientifico. Viceversa, possono essere
utilizzati nelle pratiche negromantiche.
Da un punto di vista commerciale,
l’operazione è probabilmente rivolta a creare una ulteriore categoria
merceologica, conquistando una fetta di mercato medio-bassa ad uso di una
popolazione già manipolata “a tappeto” dall’attività cinematografica, che nell’ultimo
decennio si è ampiamente spesa a favore del fascino dell’occulto e della
riproposizione in chiave positiva di Entità demoniache un tempo presentate come
maligne.
Analizzando le provenienze
fornite dalle case d’aste olandesi, qualora esse fossero veritiere emergono le
seguenti informazioni che possiedono anche aspetti d’interesse criminologico (14):
– l’esistenza di uomini di
scienza, ovvero di medici e accademici, che quantomeno sin dagli anni Sessanta
dello scorso secolo collezionarono segretamente resti ossei umani senza
possedere alcuna autorizzazione statale, acquistandoli da antiquari di fiducia.
– alcuni di questi reperti
appartenevano a Istituzioni alle quali essi erano affidati e studiati dopo
l’esumazione, che avveniva in seguito a scavi archeologici svolti sotto il
controllo di archeologi professionisti. Gli scavi interessavano aree cimiteriali
all’interno o antistanti chiese o ospedali attivi dal XVII sino al XIX secolo,
abbattute o liberate dai resti tra gli anni 1960 e la fine degli anni 1970, per
fare spazio alla costruzione di abitazioni.
– i reperti sono oggi offerti
dagli eredi, essendo i proprietari deceduti e quindi ormai impunibili nel caso
di loro azioni illegali.
Tuttavia, la maggiore sorpresa è
emersa indagando con attenzione tutti i lotti sino ad oggi venduti all’asta,
scoprendo che nei cataloghi on-line, le case d’aste presentano questi reperti
dichiarando provenienze non circonzianziate. Mancano difatti di documenti che
possano legittimarne non solo la provenienza ma persino il possesso da parte
dei venditori. Considerando che le aste si svolgono sotto il controllo di notai
che ne certificano il legale svolgimento, questo dato è alquanto inquietante
sulla correttezza delle operazioni di controllo anche da parte delle Autorità
statali preposte. Sembra inoltre che, in questi casi le case d’aste olandesi
abbiano operato nell’assoluta mancanza di una regolamentazione legislativa che
imponga loro di verificare la presenza di documentazioni necessarie alla
vendita. Fatto ancora più inquietante, in caso di indagini il venditore
potrebbe risultare ignoto in quanto non è richiesta alcuna verifica delle
generalità fornite e il pagamento che, nelle case d’asta di medie e piccole
dimensioni a volte può avvenire in contanti. Nel caso di organizzazioni
criminali internazionali vi possono essere ulteriori complicazioni determinate
dalla presenza di intermediari e piccoli mercanti che per le vendite rischiose
usano prestanome.
In tutti i casi che ho potuto
approfondire, ottenendo dichiarazioni formalizzate o nel corso di conversazioni
informali, la descrizione dei lotti è risultata basata sulla buona fede riposta
nelle dichiarazioni del venditore. Una situazione che non fornisce alcuna
garanzia agli acquirenti sui luoghi di ritrovamento dei reperti umani, sulla
loro datazione, sull’intero curriculum di provenienze e
appartenenze a collezioni scientifiche private.
Osservando da circa due anni le
vendite di antichità precolombiane e in particolare la categoria degli oggetti
di uso rituale e cerimoniale offerte settimanalmente da una grande casa d’aste
olandese che opera a livello internazionale, posso dire senza temere alcuna
smentita che si può ricavare la netta sensazione che la popolazione,
liberata dal credo religioso, sia finita per credere e dedicare inconsciamente
un culto a qualsiasi cosa le si propini commercialmente.
Non mi stupirei quindi se, per
quanto concerne i crani umani moderni, essi avessero provenienze totalmente
inventate, e se indagini condotte dalle forze dell’ordine giungessero a
identificarli quali provenienti dallo spoglio di cimiteri moderni di altre aree
europee, come ad esempio avvenuto in una recente indagine condotta
dalla magistratura italiana, che ha scoperto un traffico illegale di crani
contrabbandati dall’Est Europa, ed in particolare dal famoso cimitero di Praga
(15).
In conclusione, si osserva la
reale esistenza di condizioni attraverso cui alcune case d’aste possano
trovarsi a svolgere l’importante funzione di tramutare in beni commerciabili le
ossa escavate illegalmente o trafugate da depositi statali, partecipando così a
un traffico gestito da piccole bande criminali e mediatori borderline di
piccolo calibro. A tale fine potrebbero essere utilizzati gli stessi meccanismi
in uso da alcuni decenni per il contrabbando di antichità.
Note
1 – Pietro Villari, www.thereportersblog.com, 29 Agosto
2018, “J. Doe for sale. Un cranio umano e macabri resti di un rituale
venduti ‘sans souci’ da una casa d’aste di Amsterdam. È un caso
d’interesse forense”. Post trasferito in questo blog il 19 Giugno
2020: https://www.thereporterscorner.com/2019/06/j-doe-for-sale-un-cranio-umano-e.html
Postato anche in lingua Inglese
il 5 Settembre 2018, “J. Doe for sale. Human skull
and macabre remains of a ritual sold ‘sans souci’ from an auction house in
Amsterdam. It is a case od forensic interest”. Trasferito nel presente blog il 19 Giugno 2020.
2 – Rinvio a miglior data la descrizione dei lotti essendo alcune di
queste vendite in corso, evitando così di propagandare i siti on-line delle
case d’aste implicate.
3 – Nella Genesi (50:26) Yossèf, figlio di Ya’acòv fa giurare ai
fratelli che dopo la sua morte dovranno conservare le sue ossa affinché un
giorno possano essere sepolte nella Terra Promessa da D-O, Israele. Nella Torà
è scritto “E Moshè prese le ossa di Yossèf con sé”, nel trasportarle
dall’Egitto sino in Israele Moshè identificò nella materia di cui sono
costituiti i resti scheletrici anche il loro valore di essenza spirituale, in
quanto nota la saggezza di Yossèf. Per un approfondimento si vedano:
Villari P., 1984, Il rito della
sepoltura ad inumazione entro vaso (“enchytrismòs”) nella Sicilia Nord
Orientale (Antica età del Bronzo – Tarda età del Ferro), in Waldren W.H. et
allii (eds) The Deya Conference of Prehistory. Early Settlements in the Western Mediterranean islands and Peripheral
Areas. B.A.R., British Archaeological Reports, International Series 229, pp.
465-487.
Le citazioni dalla Genesi e dalla
Torà, sono tratte dal volume “Pensieri di Torà”, recentemente pubblicati
dal settimanale Chabad.
https://it.chabad.org/library/article_cdo/aid/2112545/jewish/Il-Paradiso-della-Preghiera.htm
4 – Recentemente, nel Nord America si osserva un sensibile incremento di
lasciti testamentari dei propri resti scheletrici a beneficio di familiari. In
gran parte si tratta di famiglie native, praticanti attività di culto legate a
credenze animistiche.
5 – Oltre a una contrapposizione al potere clericale, negli ultimi decenni si
registra un notevole incremento di attività destabilizzanti del potere sovrano
degli Stati, che alcune tesi insufficientemente suffragate ritengono siano
dirette a determinare il “Caos ab Ordo”, un traumatico periodo di
profonda crisi socio-economica e finanziaria reputato necessario all’avvento di
un Nuovo Ordine Mondiale.
6 – le definizioni di consacrare o sconsacrare nelle accezioni di
“legittimare” o “delegittimare” operata da un potere religioso, o di rendere
sacro qualcosa da parte di questo, o iniziare o porre fine a un periodo
dedicato a qualcosa o a qualcuno, appartengono a una logica amministrativa del
sacro da parte del potere temporale religioso strutturato piramidalmente. Per
la concezione animista essi sono privi di senso, in quanto la sacralità è una
condizione intrinseca e immutabile del Tutto sulla quale l’uomo non ha alcun
potere.
Difatti, nella pratica dell’ars
magica si preferisce “processo di legame”. Ne è esempio l’atto
operato dal magus nel tracciare attorno a sé un cerchio,
decretando che in quell’area circoscritta sono solo le sue leggi a essere
valide, e nell’accettarle esse lo sono anche per coloro che gli sono “fedeli”.
La stessa definizione è usata in negromanzia nella preparazione di oggetti
utilizzati per la creazione di feticci o “servitori”.
7 – I riferimenti bibliografici sono numerosi, alcuni disponibili anche
on-line. Raccomando lo studio delle religioni delle popolazioni americane
precolombiane, approfondendone l’aspetto magico-esoterico. La tradizione dalla
quale le loro basi animistiche traggono origine è quella dell’Asia Centrale,
che si propagò anche in Europa nel corso della preistoria. Interessanti sono
anche le modalità d’influenza di elementi della tradizione esoterica
mesoamericana precoloniale individuate e fatte proprie dalle élite iniziatiche
della libera muratoria americana del corso del diciottesimo e del
diciannovesimo secolo.
8 – Si tratta della proiezione piana di un concetto attribuendogli una forma
geometrica, esprimibile anche con rappresentazioni appartenenti ai primi
gradini del livello superiore, quale la tridimensionale (offrendo la quarta
dimensione minori possibilità di comprensione ed essendo le altre superiori a
questa non percepibili dall’uomo). Innanzi al simbolo, l’uomo percepisce e
prende coscienza dei propri limiti e al contempo dell’esistenza del Tutto.
Nel “Sigillo di Salomone”, ad
esempio, è rivelata la intersecazione (e non la contrapposizione) di due
triangoli i cui vertici sono rivolti rispettivamente verso l’alto e verso il
basso. Si tratta della descrizione simbolica della percezione dell’armonia e
dell’unità generata dal rapporto di reciprocità degli opposti di eguale
importanza. Per le società iniziatiche (mi riferisco alle popolazioni arcaiche
e tradizionali) l’aritmetica e la numerologia sono oggetto di grande attenzione
ai fini della comprensione degli eventi naturali tramite il loro “logos”
universale. Per il fedele i resti scheletrici, l’architettura di un palazzo, il
movimento degli astri nella volta celeste sono alcuni esempi della immensa
gamma di testi nel linguaggio sacro che il Tutto offre nei livelli di lettura
comprensibili all’iniziato.
9 – per questa ragione vi è la credenza che, quando il cranio o altre parti
scheletriche umane, oggetti appartenenti al defunto e offerte di sangue sono
intrappolati da un processo di legame in un luogo circoscritto, esso possa
generare ripercussioni fortemente negative per la comunità che in quei luoghi
vi risiede, in relazione alle finalità dell’incanto e alla potenza della Entità
demoniaca o maligna trattenuta in quel luogo, così come i tentativi rituali di
chiuderne la “porta” di accesso (comunemente noti tra i rituali Cristiani, di
antica origine pagana, quali “esorcismi”).
10 – la possibilità che una Entità malefica sia indotta a infestare un essere
umano è una credenza accettata da quasi tutte le religioni attuali e se ne ha
anche traccia in testi sacri di religioni estinte nel corso dell’antichità
mesopotamica.
11 – non ho trovato esistenza di calcoli statistici sulla effettiva
quantità di questa categoria di assassinii rituali commessi in Italia. Per
quanto concerne l’Africa, questo problema è stato dichiarato una “emergenza” da
fonti governative di diversi Paesi dell’area a sud della fascia sahariana e ben
descritta nel Rapporto della Commissione canadese per i rifugiati e gli
immigrati, del 20 novembre 2012 pubblicato integralmente (tradotto in
lingua italiana) da Maurizio Blondet, 18 Febbraio 2018 https://www.maurizioblondet.it/accolto-macerata-immagini-estreme/
12 – Si veda il post di Marco Trovato, Magia Nera. Un enigma
senza risposta, pubblicato nel 2012 sul suo appassionante blog
Reportafrica.it :
www.reportafrica.it/articoli.php?categoriacod=CUL&idarticolo=170
13 – Cito per correttezza il sito on-line solo in quanto qui utilizzato
quale fonte informativa sull’argomento, fornita in lingua
Inglese: https://artofnecromancy.wordpress.com/services
14 – limito la descrizione dei lotti in base a quanto detto alla nota 2
15 – Isa De Schiavi, “Il Messaggero”, sabato, 8 Settembre 2018: https://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/ossa_scheletri_web-3960680.html