di Pietro Villari, 30 Aprile 2024. Tutti i diritti riservati.
Una specie divenuta incompatibile con gli equilibri della
Natura
Il titolo scelto per questo
capitolo e il suo contenuto possono apparire fuori tema. Tuttavia, essi
forniscono una valida introduzione alle problematiche esposte nella seconda
parte, che a breve seguirà su questo blog. Una chiave di lettura necessaria per
comprendere le origini di quel che sta accadendo ai vertici del potere
politico, economico e religioso del Blocco Occidentale che, creando le proprie
profonde disfunzioni strutturali e folli dogmi ideologici, si presenta ormai
incapace di frenare la corsa avviata verso il baratro dell’estinzione di massa.
Qualsiasi tentativo d’intervento nel campo dell’ingegneria sociale, compresi
quelli esposti in questo articolo, è destinato non soltanto a trasformarsi a
breve in un obsoleto palliativo, ma persino incline a instaurare manipolazioni
dell’opinione pubblica dagli esiti peggiorativi, in quanto diretti a troncare
ogni attività di risveglio delle coscienze che si contrapponga al loro
annichilamento.
Negli ultimi anni, gli studi di
geografia politica e economica sono divenuti materia d’interesse del comune
cittadino “occidentale”. Di per sé sarebbe una buona notizia, se non fosse per
il fatto che gran parte della popolazione è stata attratta e trascinata in un
vortice mediatico, le cui finalità iniziano in parte a palesarsi e a infondere
gravi perplessità in chi possiede una dimestichezza con le problematiche del
sistema che genera e controlla l’informazione fornite dai media.
Come si può constatare sono
problematiche di massima gravità, in quanto derivano da comportamenti
sistematici definibili errori di sistema, originati da dottrine e metodologie
di sussistenza frutto dell’istinto suicida antropo-egocentrista, praticato non
rispettando gli equilibri degli ecosistemi naturali. Un fanatismo
autoreferenziale incapace di accettare che la Natura è una Entità per sua
definizione indomabile dall’Uomo e che l’immenso potere di essa si basa
sull’armonia dinamica. È quindi in grado di ripristinare gli
equilibri a livello planetario mettendo in atto uno dei suoi ben collaudati
reset, attivando quella che si prospetta quale la quarta estinzione di massa di
una specie infestante, come emerso dagli studi paleontologici su quanto
osservato nei depositi fossiliferi databili al corso degli ultimi duecento
milioni di anni. Questa volta toccherà all’uomo e alle specie animali da esso
domesticate, essendo un insieme dannoso agli equilibri sviluppati dalla Natura
in quei suoi laboratori che chiamiamo ecosistemi, così come avviene, è avvenuto
o avverrà in migliaia di altri luoghi e condizioni esistenziali di questo e
altri universi.
Le problematiche qui prospettate
non sono risolvibili senza l’intervento di misure immediate e estremamente
drastiche, di quelle che rendono impopolari i governi e determinano violente
rivolte, quali la riduzione di almeno di un terzo della popolazione mondiale e
il mantenimento costante di quel livello raggiunto, intervenendo con successive
ulteriori “sfoltite”. Ammesso che ciò possa avverarsi, sorgerebbe un problema
maggiore, in quanto è tecnicamente impossibile inumare o cremare entro pochi
giorni i corpi di miliardi di persone devitalizzate e, fatto non secondario,
provocando catastrofici problemi sanitari e un insostenibile inquinamento
planetario.
La situazione, in veloce
peggioramento, sarà probabilmente affrontata nel corso del secolo con
l'introduzione di forme di “esecuzioni di massa selettive” operate su base
genetica, genocidi, condotti senza preavviso e con metodologie non inquinanti
di dissolvimento dei corpi. Si tratta di scelte in linea di principio contrarie
alle odierne regole poste a salvaguardia dei diritti umani. Per la Natura,
invece, la scomparsa della specie umana non rappresenta un problema ma una
opportunità sperimentale, come dimostrano i risultati degli studi
svolti sino ad oggi, trentotto anni dopo l’esplosione di un reattore nucleare e
l’incendio avvenuti nella centrale di Černobyl (Ucraina). In quell’ampia
area vietata all’accesso umano essendo contaminata da radiazioni nucleari, ha
fatto seguito il naturale sviluppo di un nuovo equilibrio dinamico che ha
coinvolto l’insorgenza di modificazioni genetiche e l’avvento di nuove specie
adattate alle nuovi condizioni ambientali. Il luogo è divenuto un esempio
primordiale di laboratorio naturale in era post-umana.
Solo tenendo a mente questo
quadro realistico della situazione con la quale l’Umanità inizia oggi a
confrontarsi, si può comprendere quanto sta avvenendo quotidianamente nella
lotta per la sopravvivenza di ogni blocco internazionale di potere dominante. Una
lotta che inizia a manifestarsi in un pericoloso stato competitivo, alterando
il precario equilibrio dinamico al fine di stabilire non soltanto un nuovo
ordine mondiale di potere dominante, ma nuove forme di "democrazia"
oggi considerate eticamente inconcepibili.
Cosa ci si deve aspettare dalla
folle competizione tra civiltà antropocentriche, dominate da sistemi di potere
basati su ideali che comprendono anche il suprematismo razzista? Sembra ovvio,
a giudicare dalla corsa agli armamenti nella quale malvolentieri si avvieranno
anche nazioni di medio calibro quali l’Italia, trattandosi di un impegno
finanziario insostenibile, dissennato. D’altronde, l’attuale ricerca
scientifica renderà obsoleti già tra un decennio i costosissimi armamenti oggi
prodotti o acquistati, tra l’altro a prezzi certamente non di favore, dalle
industrie belliche di Nazioni alleate.
In questo caotico deterioramento
dei rapporti di poteri politici e finanziari internazionali, nessun vertice
governativo di una nazione può permettersi di rivelare alla popolazione quali
siano le strategie e le finalità politiche, economiche e militari che, nel
medio e lungo termine, saranno perseguite dai vertici dei sistemi di potere
mondiali, compreso quello del Blocco Occidentale. I ricorsi di vicende storiche
e la geopolitica offrono chiare informazioni per ipotizzare quali nazioni e
ceti sociali ne saranno le vittime expendables.
Per riassumere, la popolazione
mondiale sta prendendo lentamente e in ritardo parziale coscienza di essere
entrata in una nuova fase della riprogrammazione sociale operata dalla
manipolazione dell’opinione pubblica. Iniziata con la distruzione di piccole
nazioni, divenute semplici pedine dello scacchiere internazionale, mediante
guerre catastrofiche finora ufficialmente non dichiarate. Il fatto nuovo e
maggiormente allarmante consiste nei milioni di individui africani o
euroasiatici, morti o gravemente menomati, in gran parte giovani generazioni
decimate, vengono per la prima volta nella storia moderna asetticamente
trattati quali casualties insignificanti. E non si tratta solo
di militari ma anche di civili di ogni età. È l’anteprima di un
lugubre reality programmato per coinvolgere masse planetarie,
ridotte a comparse involontarie di uno spettacolo prodotto a uso e consumo dei
vertici di blocchi di potere del pianeta.
Gli angeli custodi del Sistema dominante: le “Agenzie di Comunicazione
& Marketing”
Per comprendere i criteri con i
quali vengono quotidianamente preparate, confezionate e aggiornate le notizie
da somministrare alla popolazione di ogni Blocco di Poteri antropocentristi del
pianeta e con particolare veemenza da quello Occidentale, bisogna avere chiaro
chi, come e quando gestisce il sottosistema di potere dell’informazione.
Scorrendo le attività della
Stampa Occidentale si può constatare come, nel corso di gran parte degli ultimi
centocinquant’anni, a un giornalismo asservito alle necessità del sistema di
potere governativo sovranista di ogni Nazione, agli inizi si contrapponevano
forme di informazione clandestina, spesso politicamente scorretta,
destabilizzante e segretamente sovvenzionata dai poteri sovranisti di altre
Nazioni. Questa situazione accadeva nell’ambito di una lotta finalizzata a
fondare una piramide di potere internazionalista caratterizzata da ideali
borghesi essenzialmente massonici. Oggi, siamo giunti al Blocco Occidentale
controllato da un vertice di poteri economici privati coincidenti con il
vertice massonico, che detta le linee di condotta degli organi governativi
delle Nazioni ad esso aderenti: politica, economica e finanziaria, spingendosi
sino in campo etico-religioso.
Ci troviamo in una fase avanzata
del progetto di manipolazione che non si limita più alla sola sfera psichica,
essendo dilagata anche in quella fisica delle popolazioni non soltanto
nell’area controllata dal sistema del potere dominante Occidentale. Un progetto
che è riuscito a contagiare, tramite le forme di propaganda mediatica, le nuove
generazioni di quasi tutti i sistemi di potere planetario. Proponendo il
sistema nordamericano quale una felice via di sviluppo di progresso
“democratico”, basato sullo sfruttamento liberistico delle risorse del pianeta,
è stata avviata la condanna all’estinzione di ecosistemi sostenibili laddove
venivano svolte attività di sussistenza sostenibili, sino a provocare la
distruzione di patrimoni culturali armoniosi oggi irrecuperabili.
Ogni singolo individuo o famiglia
“occidentale” non può più contare sulla protezione dei diritti che
tradizionalmente gli appartenevano quale membro della collettività e dello
Stato, questo sta divenendo sempre più tragicamente chiaro persino ai ceti medio-alti.
Oggi l’alternativa culturale di riferimento è la tribù del Grande Fratello, un
gigantesco network virtuale creato dal Sistema di potere
dominante. È definibile quale un suo sottosistema dotato di un
vertice specialistico posto alla direzione degli “angeli custodi mediatici”,
ovvero quelle particolari “Agenzie di Comunicazione & Marketing” in
grado di espandere il loro campo di expertise in termini
d’interesse governativo nazionale o, più spesso, delle compagnie multinazionali
o delle lobbies internazionali.
Governative o private quindi (a
queste ultime è generalmente affidato il lavoro “sporco” che sarebbe
sconveniente o illegale fare svolgere direttamente dalle forze dell’ordine o
dai servizi di spionaggio civile), queste Agenzie sono dotate di robusti finanziamenti (1) o
contratti di lavoro, per condizionare o di programmare ed eventualmente
realizzare eventi mediante tecniche psicologiche di manipolazione dell’opinione
pubblica, della propaganda e dell’ingegneria sociale.
Per raggiungere il compito
assegnatole un’agenzia statale può avvalersi della collaborazione di agenzie
private, quali ad esempio quelle investigative, le cui produzioni di dossier
sono in grado di concorrere a condizionare sia il consenso che il discredito eterodiretto.
Si pensi ad esempio al loro uso
in campo politico o commerciale, per eliminare concorrenti e personaggi
pubblici scomodi. In questi casi, ottenuto il dossier, sarà compito delle
agenzie di comunicazione & marketing di avviare tramite i media una campagna
parossistica diretta a suggestionare l’opinione pubblica, condizionandone il
comportamento sino a farne una massa che può spingersi a creare, motu
proprio, persino operazioni quali l’assassinio del personaggio,
ovvero determinare screditare in modo profondamente infamante individui invisi
ai poteri forti.
Si badi bene che si tratta di
tecniche della comunicazione metodologicamente simili a quelle usate per
provocare la medesima repulsione della massa-clientela, il cui impiego è
riscontrabile nel corso di campagne mediatiche dirette al discredito organizzato
per eliminare la concorrenza in occasione di elezioni politiche o di prodotti
commercializzati.
Quel che è invece affatto
manifesto alle masse concerne le modalità attraverso le quali le Agenzie di
Comunicazione & Marketing si avvalgono di psicologi specializzati
nel settore, investigatori (che a loro volta hanno informatori tra le forze
dell’ordine e nei tribunali?), esperti informatici (non di rado facendo ricorso
anche ad hackers?), giornalisti (di quelli privi di scrupoli a corrompere le
notizie?), avvocati ben addentro alle logiche del settore, ditte specializzate
nella elaborazione dati raccolti on-line. In definitiva, quegli individui che
se davvero esistesse un’equilibrata libertà d’espressione, potremmo denominare
non solo mercenari della manipolazione sociale, ma della “democrazia” al
servizio dello zoccolo duro del liberismo.
Difatti, contrariamente ai
sistemi totalitari dove regnano i dogmi del pensiero unico, sono le forme di
governo democratico a costituire paraventi dietro ai quali si nasconde il
potere dominante stegocratico. Paradossalmente è il sistema democratico quello
ad essere costretto ad adoperarsi giornalmente onde evitare che emergano quelli
che, in gergo mediatico, vengono indicati con un termine della meccanica, “casi
di resilienza” (2). Si tratta dell’insorgenza di individui
refrattari a essere influenzati psicologicamente, che quindi conservano la
propria visione del mondo e le capacità di elaborare un proprio pensiero
critico, in modo da potere sviluppare un comportamento alternativo e di
contrasto rispetto a quello del sottopotere al servizio del sistema di potere
dominante.
La democrazia antropocentrica (3)
Per penetrare la coscienza delle
persone, ovvero quella serie di barriere poste a difesa dei propri pensieri,
credenze e aspirazioni, viene messa in atto una manipolazione basata sulla
comunicazione empatica che, mirando alle emozioni primarie di ogni individuo
(quali le paure, la compassione, l’amore, l’odio) riescono a neutralizzare la
capacità critica e a instaurare una riprogrammazione per le finalità preposte
dall’operazione.
Il problema avrebbe dovuto già da
parecchi decenni richiedere un elevato interesse criminologico e, speranza da
considerare ormai utopica, andrebbe oggi affrontato con urgenza. Difatti,
superata la soglia della capacità critica di un individuo è possibile
assoggettarlo al controllo sociale, farcendolo di notizie insignificanti e
menzogne abilmente confezionate per alienarlo dalla realtà, al fine di rendere
perpetuabili in tutta sicurezza le trame del sistema di potere dominante.
Si pensi alle implicazioni non
soltanto a livello governativo, ma considerando quell’immenso sistema di potere
che nel Blocco Occidentale, si può considerare prossimo a sostituirlo. Mi
riferisco al network delle grandi multinazionali (comprese quelle, rese
difficilmente o affatto perseguibili, eventualmente coinvolte nei lucrosi
business criminali), delle lobbies affaristiche, delle
fratellanze divenute club-service e, non ultime, del sistema
bancario a tutte queste legato.
Il pericolo dell’instaurarsi di
periodi di profonda fragilità politica e economica dei Paesi del Blocco
Occidentale, potrebbe favorire il network dei poteri privati, ovvero di quella
stegocrazia sovrannazionale oggi alla conquista di beni e risorse vitali di
Paesi “democratici” economicamente non in grado di adottare delle difese
efficaci. In questa situazione, diverrà visibile il ruolo di regia occulta
recentemente assunto dalle Agenzie Comunicazione & Marketing (e
in particolari dai loro spin-doctors (4) nella
creazione di politici populisti, a lungo già sperimentata utilizzando i media
di loro riferimento, le tecniche di conquista del consenso elettorale e di
distruzione dei personaggi avversari. Queste Agenzie sono già
da tempo in grado di favorire l’ascesa di un governo prossimo al totalitarismo,
i cui burattinai saranno da individuare nel vertice del sistema dominante del
Blocco Occidentale essendo questo coincidente con quello finanziario.
Nel Blocco Occidentale è in corso
una manipolazione dell’opinione dell’intera popolazione operata mediante fasi
graduali, con modalità e tempi necessari al processo di assuefazione ai
cambiamenti. Imposta con tecniche di riprogrammazione sociale, l’operazione è
finalizzata allo sfruttamento a favore del mantenimento dei privilegi delle
fasce medio-alte del sistema piramidale del potere dominante.
Dall’esterno, la visione è
drammatica in quanto si constata come la stragrande maggioranza della
popolazione sopravvive allo stato di massa mantenuta in condizione definibile
spiritualmente profana e fisicamente expendable. Il punto debole di
questo meccanismo criminale è la possibilità che si crei una reazione
autoimmunizzante di fortificazione della coscienza, stimolando il recupero
delle capacità critiche e reattive di ogni individuo.
Il Colosseo, Charles Bukowski e la macchina strizzafegato
Ormai in Italia se ne sente
parlare ovunque: al bar, al mercato della frutta, dal barbiere, nelle
scuole… Quando un governo – di qualsiasi colore esso si ammanti – si trova a
corto di notizie di cronaca che possano distrarre l’opinione pubblica da altre
realmente allarmanti ma politicamente imbarazzanti, quali gli scandali che
coinvolgono le classi medio-alte della società, esso ricorre ai professionisti
della manipolazione di massa al fine di creare un’ennesima tipologia di
“pericolosi asociali”.
In questo caso siamo innanzi a
una sorta di fabbrica produttrice di nemici del popolo, di “expendables”
che svuotati di ogni diritto e farciti di infamità, divengono le nuove offerte
sacrificali. Come nell’Anfiteatro Flavio (meglio noto quale il “Colosseo”)
al tempo dell’Impero romano, vengono date in pasto al popolo stressato dalle
ingiustizie del sistema di potere dominante del quale è costantemente succube.
La magia di questa manipolazione consiste nel condurre il popolo profano a
nutrirsi delle energie vitali distillate dai migliori individui che lo
compongono, quelli refrattari alle nefandezze del sistema dominante.
Per prevenire la violenta
ribellione del popolo contro chi lo costringeva in catene, il sistema di potere
imperiale romano aveva escogitato una perfetta organizzazione degli
"spettacoli", piuttosto costosa, dove mostruosi possenti animali
carnivori straziavano e in parte divoravano migliaia di splendidi animali
esotici erbivori, privi di difese. Finita questa carneficina, le belve
continuavano a dare sfogo ai loro istinti con l’introduzione nell’arena di un
insieme più o meno composito di esseri umani, ai quali erano stati attribuiti
reati considerati contrari alle leggi del potere dominante, identificato
nell’Imperatore quale munifico protettore della popolazione e della sua
sussistenza.
Alla fine rimaneva in vita solo
buona parte delle belve poderose che, se non risparmiate per ordine
dell’Imperatore, continuavano a massacrarsi a vicenda sino alla morte. Un’orgia
di emozioni forti e sangue che incanalava e assorbiva le energie negative accumulate
dal popolo, una manipolazione che oggi diremmo programmata su stimolazioni
psicofisiche, in grado di provocare il rilascio nell’organismo umano di forti
quantità di sostanze psicotrope prodotte in alcune aree del cervello.
Saturando infine il bisogno di
partecipare alla violenza, nel corso della quale lo spettatore si lasciava
pervadere dal potere (imperiale) dominante sino a divenirne parte, avendo
l’imperatore offerto e condiviso quanto in suo potere con il “suo” popolo. La
finalità primaria della manipolazione dell’opinione pubblica è qui chiara:
la violenza accumulata dal popolo nei confronti delle classi dominanti veniva
direzionata su altri “nemici” e lasciata sfogare grazie alla possibilità
offerta dalla munificenza e dalla protezione dell’imperatore.
Oggigiorno, la fenomenologia
degli spettacoli quotidianamente offerti in Italia negli ultimi decenni da
governi che, in tutta autoreferenza, si definiscono “democratici” pur essendo
nei fatti i vassalli del vertice di poteri privati dominanti il Blocco
Occidentale, è gestita dalle agenzie di comunicazione e marketing. Avvalendosi
anche dei media al loro guinzaglio, le loro metodologie hanno sempre osservato
un calcolato andamento parossistico nell’ambito di una sorta di protocollo
operativo.
Raggiunto in pochi giorni
il paramount percentuale di attenzione, segue un plateau caratterizzato
dal mantenimento dell’interesse sulla base della gestione di notizie di
approfondimento. Nei casi più elaborati, finalizzati a un uso prolungato della
vicenda compreso da alcuni mesi sino ad alcuni anni, la fase di plateau è
alternata da brevi fasi bipolari dominate da colpi di scena e silenzi, in gergo
definiti “giri di giostra”. Generalmente conditi con notizie di aspetti
scabrosi e piccanti, spesso false o distorte, pur essendo irrilevanti dal punto
di vista giudiziario esse contribuiscono alla distruzione della reputazione
degli indagati e quindi della loro credibilità.
Con il trascorrere del tempo, il
pubblico è trasformato in spettatore attivo, spronato a interagire postando
interventi sui social, in modo da trasformarsi in "utili idioti".
Circuiti al punto da agire quali cassa da risonanza, ignari di sostenere
gratuitamente una sorta di reality zeppa di discussioni e
rivelazioni trasmesse in stile “Breaking News”, atta a condurre a una veloce
soprassaturazione dell’attenzione sostenibile. A questo punto, come previsto,
gli spin-doctors troncano le attività, la vicenda diviene una
vecchia serie o miniserie ancora on-line per qualche tempo e poi sparisce.
Lo spettatore drogato di
partecipazione virtuale torna a essere un individuo scollegato dalla società,
depresso, confuso e manipolato al punto da essere incapace di comprendere i
meccanismi e valutare le conseguenze degli aspetti negativi della realtà nella
quale vive. È tenuto sul filo dell’attesa che “la giostra”,
nella quale si rifugia, riparta con nuove narrazioni tossiche.
Stupisce come l’attenzione della
quasi totalità della popolazione possa essere focalizzata su informazioni
d’importanza sociale secondaria, persino su pettegolezzi fondati su
indiscrezioni confidenziali e fonti anonime (il gossip, abbreviando
in lingua anglosassone) che ormai inondano ad arte l’informazione pubblica.
Questa particolare tecnica diversiva si basa sul fatto che le vicende
confezionate con morbosità attraggono enormemente il pubblico e fanno schizzare
i valori di audience, e di conseguenza la possibilità di inserire i
messaggi subliminali sui quali si regge parte del potere dominante.
Ciò che la mente umana per
millenni ha per convenzione indicato con il termine realtà è
confinata in quello che i nostri sensi, nei loro limiti determinati da
necessità evolutive, percepiscono in modo selettivo e che la mente elabora in
processi logici basati su modelli di apprendimento generati dall’esperienza,
compresa quella tramandata. Tutte le tecniche di manipolazione agiscono tenendo
conto che questa evidenza fondamentale avviene nell’ambito di un equilibrio
chimico-fisico, e che questo può essere alterato intervenendo sia sulla fase di
produzione e immissione in circolo da parte dell’organismo di particolari
sostanze psicotrope, e sia nei meccanismi di scelta a livello percettivo,
identificazione simbolica, elaborazione dei dati e immagazzinamento mnemonico.
Trasformata in spettatrice
passiva, la mente sovraccaricata da continui messaggi subliminali (5),
la massa drogata dai media viene alienata dalla realtà attraverso
l’assuefazione al peggio, in una condizione patologicamente refrattaria al
processo di comprensione dei reali pericoli rappresentati dalle nefandezze
quotidianamente perpetuate, nei suoi confronti, dal sistema di potere
dominante (6). Oggi divenute onnipresenti metodologie di
manipolazione mentale di massa, negli anni 1960 venivano chiamate tecniche
del lavaggio del cervello, applicate per dominare le azioni
d’individui considerati nemici dello Stato, quali spie e terroristi, che
manifestavano particolari capacità mentali di resistenza superiori alla media.
Sulla base di quanto nel 1949 era
stato preconizzato da George Orwell (7), fu il poeta e scrittore
Charles Bukowski che nel primo capitolo del suo “Compagni di sbronze”
ebbe il coraggio di presentare il racconto tragicomico, “La macchina
strizzafegato” (8). In una cornice di cruda violenza viene
descritto il lavaggio dell’anima di individui asociali, condotto
con un paradossale processo industriale che ricorda la stampa dei giornali e al
contempo l’ormai desueto lavaggio di abiti con una lavatrice a manovella. A
volte servono più passaggi, sempre più dolorosi e psichicamente destabilizzanti
finché ogni resistenza viene puntualmente normalizzata. Indotto al pensiero
unico da una burocrazia operaia priva della capacità di comprendere la
malignità delle proprie azioni ridotte a banale “routine”. Mediante la
soppressione dell’individualità, ogni singola persona diviene facile preda del
pensiero unico di massa, uno strumento monolitico facilmente manovrabile per
realizzare i voleri del vertice dominante. Oggi possiamo constatare come, negli
anni 1970, Bukowski avesse gi maturato una lucida e profonda visione intuitiva
del futuro dell’Umanità, spingendosi a descrivere l’episodio inquadrandolo in
un mondo dominato da un potere stegocratico virtuale e incontrastabile, dove
persino il partito unico è scomparso in quanto divenuto
inutile.
Note
1 – È difatti notevole la
quantità annuale di fondi stanziati per progetti di ricerca nel settore della
comunicazione o del marketing, e in altri campi specialistici utili al
perfezionamento delle tecniche e metodologie dell’ingegneria sociale.
2 – Sinonimo di rimbalzare, saltare
indietro, e più recentemente esteso al significato di resistere o essere
refrattario a qualcosa, dal Latino resilire.
3 – chiarisco che per democrazia
antropocentrica intendo una società che esprime un credo democratico
dove tutto è primariamente subordinato alle necessità dell’uomo, senza prestare
dovuta attenzione al rispetto delle leggi della Natura in termini di armonica
appartenenza. Uno dei maggiori condizionamenti del credo antropocentrista
consiste nel ritenere l’uomo quale non appartenente al regno animale e persino
di attribuirlo in tutta autoreferenza ad un gradino superiore ovvero in virtù
di una discendenza o preferenza divina.
4 – adopero questa locuzione,
nel suo significato che negli ultimi decenni si è espanso dall’originario
"curatore dell’immagine di un politico o di un partito" quale
promotore dell’immagine per conseguire un ampio successo elettorale, a quello
attuale di specialista nelle tecniche di manipolazione dell’opinione pubblica
che lavora in incognito quale elemento di speciali unità governative o di
agenzie private.
5 – la tecnica d'inserire
segretamente messaggi operanti a livello subliminale è già da parecchi
decenni praticata dai media del servizio pubblico statale e dalle
produzioni cinematografiche e discografiche. Più recentemente, il fenomeno si è
aggravato con l'ímmissione di contenuti veicolati dalle piattaforme
televisive a pagamento. Nelle loro produzioni di film, serie, reports e
documentari appositamente finanziati, viene oggi inserita una massa di
notizie trash e narrazioni fantasiose abilmente confezionate
con la supervisione di agenzie di comunicazione & marketing, affidate in
seguito anche alla diffusione di personaggi costruiti ad arte che, per
l’appunto, vengono denominati influencers.
6 – per la definizione sistema
di potere dominante rimando il lettore agli articoli da me pubblicati
nel corso degli ultimi sei anni, pubblicati o ripubblicati nell’ambito di
alcune serie tematiche (“La Tecnocrazia e il Sistema di Potere siciliano”,
“Fantasmi di processi mai nati” e “Le Ruspe nel complesso megalitico
…” e altri attualmente consultabili nella Home Pagesu questo blog,
cliccando su “Elenco degli Articoli postati”.
7 – Orwell G., 2012, 1984,
Mondadori ed., traduzione in lingua italiana dall’originale inglese, edito nel
1949 da Secker & Warburg. Si tratta di un romanzo probabilmente ispirato a
vicende reali, a uno scritto e a un autore forse realmente esistiti. Ne ho già
ampiamente fatto riferimento in un articolo pubblicato su questo
blog: Villari P., 12 Agosto 2022, La Tecnocrazia e il Sistema
di Potere in Sicilia. Parte V: il festschrift, il “cerchio
magico”, e la costruzione dell’Intellighentia tecnocratica. In
particolare rimando ai Cap. 1 e 5, e alle note 3, 4, 32.
https://www.thereporterscorner.com/2022/08/la-tecnocrazia-e-il-sistema-di-potere.html
8 – Bukowski C., 1979, Compagno di sbronze, capitolo I,
Feltrinelli.
antropocentrismo, Blocco Occidentale, Charles Bukowski., democrazia antropocentrica, ingegneria sociale, manipolazione dell’opinione pubblica, sottosistema del potere dominante